Il percorso di Ferrovie dello Stato nell’acquisizione di Alitalia

Nell’acquisizione di Alitalia, sembra che le Ferrovie dello Stato all’inizio del percorso saranno da sole e poi nel tempo si aggiungeranno altri soci. Questa l’idea del Governo che si sta concretizzando ogni giorno di più.

Gianni Dragoni in un articolo, dal titolo “Fs-Alitalia, operazione di sistema in due tempi” e pubblicato oggi su Il Sole 24Ore, scrive: “Nell’operazione dovrebbero entrare altre società pubbliche, a partire da Cdp, con un ruolo da definire. Probabilmente verrebbe coinvolta anche qualche altra società della galassia del ministero dell’Economia, su spinta del governo Lega-M5S”.

Il giornalista evidenzia inoltre che rappresentanti dell’americana Delta e della tedesca Lufthansa sono a Roma in questi giorni, per incontri con esponenti del governo e del gruppo di lavoro delle Fs, di cui fanno parte anche gli advisor Mediobanca e Boston consulting.

Il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha però escluso che il governo abbia in programma un incontro con Delta e Lufthansa, affermando in modo netto: “Nessun incontro di questo tipo”, aggiungendo poi “Stiamo ricevendo molte manifestazioni di interesse da parte di primari operatori internazionali del trasporto aereo che sono in fase di valutazione”.

“L’affermazione di Di Maio – scrive Dragoni nel suo articolo – sembra però contraddire il fatto che le Fs partano da sole nel salvataggio di Alitalia, secondo le indicazioni date due giorni fa proprio da Di Maio, dopo il vertice di governo”.

Altra problematica è il prestito di circa un miliardo di euro, 900 milioni più gli interessi che all’incirca ammontano a 100 milioni, che i commissari di Alitalia devono restituire allo Stato entro il 15 dicembre. Come ricorda bene Dragoni “Alitalia non ha i soldi per saldare tutto il debito, in cassa a fine settembre c’erano 606 milioni, esclusi i depositi in garanzia a Iata (circa 103 milioni) e per altri fornitori, soprattutto di carburante”.

Tornando al progetto Fs-Alitalia, che il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha definito “operazione di sistema”, l’offerta che le Ferrovie dello Stato dovrebbero confezionare entro il 31 ottobre sarebbe diretta a tutta Alitalia, oltre alle attività di volo anche a handling e manutenzione.

“Questo è compatibile con le intenzioni dei potenziali partner?” è l’interrogativo di Dragoni, che precisa: “Secondo voci Delta avrebbe l’interesse più forte, ma nei mesi scorsi il vettore americano non aveva presentato alcuna offerta. Non l’aveva presentata neppure Lufthansa, che si era limitata a una proposta non vincolante per le attività di volo, soggetta a condizioni, tra cui 4-6mila esuberi. Perché questi vettori che non hanno presentato un’offerta vincolante ai commissari dovrebbero farlo ora?”.

Dragoni illustra infine l’operazione in due tempi che le Fs pensano di mettere in atto. “Prima il loro ingresso da sole – scrive il giornalista -, con un’offerta contenente paletti e condizionata all’arrivo di un partner. Successivamente sarebbero coinvolti dei partner, altre società pubbliche e un vettore estero con una robusta quota di minoranza. Il piano industriale prevede la soppressione dei voli a breve raggio su tratte coperte dall’alta velocità ferroviaria e l’introduzione di collegamenti ferroviari veloci con gli aeroporti, a Fiumicino e forse a Malpensa. Alitalia dovrebbe quindi investire di più sui voli internazionali e lungo raggio”.