Trichet: occorre una exit strategy

 Il presidente della Banca Centrale Europea, Jean-Claude Trichet, seppur prudentemente, parla di ripresa economica:

Ci stiamo avvicinando, per quanto riguarda la crescita, ad un punto di svolta. In ogni caso stiamo osservando una frenata della caduta del Pil, ed in alcuni casi si vede già una ripresa. Ci sono molti segnali incoraggianti, anche se non è il momento di compiacersi.

Il presidente parla di “strategie d’uscita”, da concretizare per evitare che la ripresa dell’economia porti con sè l’inflazione, pericolo molto probabile a causa dell’eccesso di liquidità immesso nel sistema dai governi e dalle autorità monetarie (taglio dei tassi) per contrastare la crisi.

2 commenti su “Trichet: occorre una exit strategy”

  1. La crisi finanziaria dei mutui c.d. sub-prime, ha messo in dubbio il modello del capitalismo basato sulla centralita’ della banca come intermediario delle risorse finanziarie tra famiglie ed imprese (sistema bancocentrico). Le regolamentazioni ed i controlli messi in atto dalle banche centrali hanno fallito l’obiettivo di prevenire ed evitare crisi sistemiche.
    1) http://www.telegraph.co.uk/finance/financetopics/recession/5309590/Ministers-to-blame-for-financial-crisis.html
    2) http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Economia%20e%20Lavoro/2009/lezioni-per-il-futuro/pessimista/stiglitz.shtml?uuid=fe3f8d26-3bac-11de-b2ec-86a4cf51edfb&DocRulesView=Libero

    Cio’ potrebbe mette in dubbio la competenza tecnica ed il prestigio dell’istituzione e ridurre le ragioni che hanno permesso alle banche centrali di rivendicare, dagli anni cinquanta in poi, il principio dell’autonomia dai governi.
    3) http://www.itnews.it/news/2007/0816100201972/venezuela-chavez-eliminare-ogni-traccia-autonomia-banca-centrale.html

    Invero, le banche centrali dei paesi maggiormente industrializzati non hanno garantito la sana e prudente gestione delle grandi banche universali
    4) http://www.borsaitaliana.it/documenti/rubriche/sottolalente/northern-rock.htm%5D
    e non hanno evitato gli abusi della fiducia.
    5) http://people.unica.it/vittoriopelligra/2008/10/13/banche-mercati-e-fiducia/

    E’ molto probabile che l’eccessiva asimmetria informativa sia all’origine del fallimento del mercato interbancario.
    6) http://www.bancaditalia.it/sispaga/MIC

    Il progresso socio-culturale indotto dall’economia dell’informazione, il progresso tecnico e tecnologico e la maggiore efficienza dei mercati offrono oggi la possibilita’ di ridurre drasticamente le asimmetrie informative, senza la necessita’ di delegare tale compito ad autorita’ regolamentari indipendenti dai governi, potenzialmente autoreferenziali e con il rischio di creare neo-corporativismi giuridici.

    E’ possibile che un sistema finanziario meno concentrato e regolamentato, piu’ libero, senza barriere e composto da attori innumerevoli, sia piu’ congeniale all’intermediazione finanziaria tra famiglie ed imprese delle moderne democrazie. Una minore concentrazione bancaria ed una maggiore distribuzione e diffusione delle competenze e delle risorse nel settore finanziario sarebbe piu’ funzionale al frazionamento del rischio di credito, con conseguente riduzione del rischio sistemico.
    7) http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601087&sid=ainh3qdHJuoM

Lascia un commento