Banca Mps cda autorizza emissione Monti-bond per 3,9 miliardi

 Il consiglio di amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena ha dato il via libera per l’emissione di strumenti finanziari governativi collegati al patrimonio di vigilanza Core Tier 1 per un controvalore complessivo di 3,9 miliardi di euro. Di questi 1,9 miliardi di euro saranno utilizzati per il riscatto e la completa sostituzione dei cosiddetti Tremonti-bond, previa autorizzazione della Banca d’Italia. I vertici societari, capitanati dal presidente Alessandro Profumo e dall’amministratore delegato Fabrizio Viola, sono fiduciosi di effettuare l’emissione entro il 28 dicembre 2012.

L’emissione dei cosiddetti Monti-bond è stata resa indispensabile per venire incontro alle richieste dell’Eba, che ha individuato un buco nel capitale di 3,3 miliardi di euro. L’attuale Core Tier1 dell’istituto di credito senese è pari al 10,8%, compresi gli 1,9 miliardi di euro di Tremonti-bond che saranno sostituiti integralmente dai nuovi Monti-bond che la banca di Rocca Salimbeni dovrà emettere entro fine anno per mantenere il capitale sopra la soglia del 9% richiesta dall’Eba.

Il Tesoro italiano sta lavorando ad un compromesso con la Commissione europea per risolvere la questione, senza far configurare questa emissione come aiuti di stato. La diatriba tra Commissione Ue e Tesoro italiano è sulle modalità di emissione dei nuovi strumenti finanziari governativi. Il Tesoro vuole che le azioni a servizio della cedola dei Monti-bond vengano emesse in base al valore del patrimonio netto, mentre la Commissione Ue ritiene che l’emissione debba avvenire in base ai prezzi di mercato. Entrambe le soluzioni sono da preferire all’aumento di capitale, ma in ogni caso cambierà la diluizione delle quote del principale azionista della banca, ovvero Fondazione Mps.

Attualmente Fondazione Mps controlla il 36% del capitale di Banca Mps e in caso di compromesso dovrebbe esserci una diluizione della quota anche sotto il 33%. Intanto, alla borsa di Milano il titolo Banca Mps sta evidenziando da alcuni giorni una fase di grande incertezza e di bassa volatilità. Ieri il titolo ha chiuso la seduta a Piazza Affari con un modesto ribasso dello 0,25% a 0,2014 euro. Secondo Mediobanca, il titolo vale 0,22 euro

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