Banca Mps nessuna scalata in corso secondo Profumo

 Alessandro Profumo, presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena, ha allontanato le ipotesi di una possibile scalata sul terzo gruppo bancario più grande d’Italia. Secondo Profumo, il rastrellamento azionario avvenuto in questo inizio 2013 non è stato orchestrato da una “regia nascosta”. Intanto ieri è avvenuto un summit tra i vertici della banca senese e la Fondazione Mps in vista dell’assemblea sull’emissione dei Monti-bond, che saranno sottoscritti dal Tesoro italiani per un controvalore pari a 3,9 miliardi di euro. In borsa il titolo Banca Mps ha chiuso ancora in rialzo: +1,44% a 0,2965 euro.

Fondazione Mps, presieduta da Gabriello Mancini, resta il principale azionista del gruppo bancario di Rocca Salimbeni con una quota di controllo del 34,9%. Ieri a Palazzo Sansedoni, sede della fondazione bancaria, è avvenuto un incontro con i due esponenti di maggior rilievo di Banca Mps, ovvero il presidente Profumo e l’amministratore delegato Alessio Viola. Entrambi hanno ribadito ai vertici della Fondazione Mps che “nessuna scalata è in corso”.

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Secondo Lorenzo Gorgoni, azionista storico on l’1,5% del capitale e consigliere d’amministrazione, “c’è una massa di denaro in cerca di rendimenti e guadagni in conto capitale che sta tornando sui titoli di stato italiani e degli altri paesi periferici, dopo le delusioni registrate con i metalli preziosi o i bund tedeschi negli ultimi anni”. Secondo Gorgoni, enormi flussi di denaro si stanno riversando sui mercati azionari, in particolare sul settore bancario che resta sottovalutato. L’imprenditore pugliese ritiene che “il titolo Mps rappresenta una sorta di opzione sui Btp”. Infatti, la banca senese ha in portafoglio ben 24 miliardi di euro di bond italiani, per cui è molto sensibile alle oscillazioni dei tassi e dello spread.

SPREAD BTP-BUND SCENDE SOTTO 260

A favorire l’exploit del titolo in borsa è anche la ricopertura di posizioni short aperte negli ultimi mesi dai grandi fondi speculativi. La fuga dei ribassisti ha già fatto dimezzare lo scoperto sul titolo. Alcuni fondi, come il britannico Parvus, hanno scommesso sul ribasso del titolo esponendosi anche in modo massiccio. Parvus ha iniziato a vendere allo scoperto Mps dal 12 dicembre, fino a esporsi per lo 0,54% del capitale della banca senese. Un mese dopo il titolo è aumentato di valore del 50% circa.

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