Esuberi Rcs

Rcs, il gruppo a capo del Corriere della Sera, ha annunciato ai sindacati un piano di esuberi da 800 unità. Un corposo taglio che è parte di un importante processo di ristrutturazione, e che riguarda giornalisti, impiegati e poligrafici in Italia e in Spagna. Nel piano di ristrutturazione, anche la vendita di alcune testate, il trasferimento in via Rizzoli delle redazioni del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport, e l’obiettivo di vendere la sede di via Solferino 28.

Come era lecito attendersi, ricorda lo stesso Corriere, i giornalisti del gruppo “hanno proclamato lo stato di agitazione, affidando al Comitato di redazione (Cdr), un pacchetto di dieci giorni di sciopero”.

Sempre stando a quanto compare sullo stesso giornale, il quadro prospettato dai vertici del gruppo richiederebbe la messa in vendita di 10 testate periodiche: tra i principali nomi paventati, alcuni “big” del comparto, come A, Brava Casa, Astra, Max, Ok Salute, l’Europeo, Visto, Novella 2000, Yacht&Sail e del polo dell’enigmistica.

Oltre a quanto sopra, il presidente Angelo Provasoli, l’amministratore delegato del gruppo e i diretti collaboratori, hanno annunciato la riduzione dello stipendio nella misura del 10 per cento: un simbolo della necessità di compiere dei sacrifici, con un segnale molto chiaro all’intera compagine (vedi anche il nostro recente approfondimento: Rcs ecco il piano strategico dell’ad Jovane, di cui abbiamo parlato pochi giorni fa).

Intanto, il Comitato aziendale europeo di Rcs Mediagroup ha espresso in una nota “grande preoccupazione di fronte alle ipotesi contenute nel piano triennale presentato dall’amministratore delegato Pietro Scott Jovane (…) Si tratta” – ha affermato ancora il Cae – “di un piano che prevede un drastico ridimensionamento degli organici e del costo del lavoro in Italia come in Spagna e un allarmante sacrificio di asset, testate e patrimonio storico del gruppo, a fronte di prospettive di sviluppo molto accelerato sulle iniziative digitali e sull’integrazione tra piattaforme tradizionali e innovative di informazione”.

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