Generali compra Ppf

Generali ha raggiunto l’intesa con Petr Kellner: la società si prepara quindi a salire al controllo di Generali Ppf Holding (Gph), acquisendo al 38% di Ingosstrakh. La società di Trieste ha quindi acquisito in portafoglio anche il pacchetto che finora era detenuto da Ppf mediante la holding Beta nella compagnia assicurativa russa. Un accordo giunto dopo diverse settimane di trattative, durante le quali il top management di Generali ha condotto – in compagnia dell’advisor – una negoziazione di sicura importanza per il futuro strategico dell’azienda.

“Secondo quanto si apprende il consiglio delle Generali” – riportava Laura Galvagni sull’edizione online de Il Sole 24 Ore – “riunito in sede straordinaria ieri sera, ha deliberato di rilevare da Petr Kellner il 49% di Gph. Lo farà, però, in due tranche. L’acquisto della prima, pari al 24,5% del capitale della joint venture, verrà perfezionato a marzo 2013 e prevede un esborso vicino agli 1,3 miliardi di euro. Ciò permetterà al gruppo di Trieste di salire fino al 75% di Gph e di avere maggiore voce in capitolo nella gestione della jv. Allo stato attuale non sarebbero stati definiti i nomi del possibile nuovo vertice ma è possibile immaginare un rimpasto nella governance di Ppf Holding visto il ruolo chiave che vestirà il Leone nell’azionariato” (vedi anche Generali Assicurazioni target alzato da Jp Morgan a 14 euro).

La seconda parte sarà invece comprata entro il 31 dicembre 2014, con conseguente esborso di 1,3 miliardi di euro. In questo modo, il 49 per cento della Gph sarà valorizzato complessivamente intorno ai 2,6 miliardi di euro, esattamente quanto Kellner aveva precedentemente valutato il pacchetto nel bilancio del proprio gruppo. Il valore è in linea con quanto stabilito nelle intese tra l’imprenditore ceco e le Generali: la facoltà di uscita concessa a Kellner – ricordava ancora il Sole – “stabiliva che questa potesse essere esercitata a luglio del 2014 con un potenziale esborso per Trieste tra i 2,4 miliardi e i 2,7 miliardi. Tuttavia, sempre quei patti sottolineavano che se Kellner fosse uscito prima del 17 gennaio 2013, il fair market value non poteva essere inferiore a 2,5 miliardi. L’imprenditore ne ha raccolti pochi di più e li userà per abbattere il debito” (vedi anche Kellner scende allo 0,65% di Generali Assicurazioni).

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