Mps, titolo ancora in calo dopo crollo di ieri

Una brutta giornata di contrattazioni quella odierna per il titolo MPS: la partenza è infatti apparsa ancora in forte calo: il 2% di questa mattina si va infatti a sommare all’8,8% perso nella giornata di ieri a causa, molto presumibilmente, delle parole di Claudio Borghi.

 

Sono state infatti le parole del politico ad innescare il tragico decremento: l’uomo aveva spiegato di volere un rinnovo dei vertici della banca e che la quota attualmente in mano al Tesoro, pari al il 68%, non venisse ceduta. Le sue critiche nei confronti della governance e della gestione dell’istituto hanno colpito Mps ed il suo titolo in modo diretto e devastante, soprattutto per via di quelle che sembrano essere le indicazioni fornite nella bozza di programma di Lega e M5s.  Dura la reazione del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan:

Le sue dichiarazioni, insieme alle indicazioni della bozza Lega-M5s, hanno creato una crisi di fiducia con caduta del titolo in Borsa. Un fatto grave che mette a repentaglio l’investimento effettuato con risorse pubbliche. Ho il dovere di ricordare a tutti gli attori politici che la fiducia si costruisce poco per volta, progressivamente, ma basta poco per distruggerla, tirandosi dietro i risparmi degli italiani che a parole si vorrebbero tutelare. Per tutta la scorsa legislatura diversi governi hanno lavorato a un piano credibile di messa in sicurezza e rilancio di Banca Monte dei Paschi di Siena. Nel 2017 abbiamo avviato un piano sostenibile che ha posto le basi per un rilancio duraturo. I risultati del primo trimestre del 2018 dimostrano che il piano è ben congegnato e che il management lo sta implementando in modo efficace.

Come dargli torto? Impossibile a livello pratico.