Nessuno scorporo attività italiane per Unicredit secondo Ghizzoni

 Le azioni Unicredit sono in calo dello 0,92% questa mattina a Piazza Affari, mentre l’indice azionario di riferimento FTSE MIB perde poco meno di mezzo punto percentuale. La quotazione di Unicredit è di 3,672 euro, non lontano dai minimi intraday finora posti a 3,65 euro. Il titolo effettua così un passo indietro, dopo che negli ultimi due giorni aveva mostrato un rialzo vicino al 7% alla borsa di Milano. Oggi le azioni Unicredit soffrono per il downgrade di Moody’s su Banca Mps, declassata a junk, e per le prese di beneficio generalizzate sui mercati europei.

A far perdere terreno in borsa al titolo bancario milanese è anche l’intervista rilasciata dall’amministratore delegato Federico Ghizzoni a Il Messaggero. L’ad della banca di Piazza Cordusio ha dichiarato che lo scorporo delle attività italiane non è in agenda. Ghizzoni ha anche escluso la possibilità di procedere con un nuovo aumento di capitale, in quanto il coefficiente Core Tier1 della banca è superiore al 10%, oltre i target dell’Eba e che porta Unicredit tra le banche più capitalizate d’Europa.

Il prossimo anno sarà ricco di novità per il gruppo bancario milanese con l’introduzione della banca unica. Tuttavia non ci sarà nessuna Unicredit Italia, slegata dalla holding. L’ipotesi di uno spin off delle attività italiane era stata avanzata dal presidente Giuseppe Vita in scia a quanto giùà succede nei grandi gruppi bancari europei. Nell’intervista rilasciata al quotidiano di via del Tritone, Ghizzoni si è soffermato anche sul rapporto tra Unicredit e Mediobanca.

Unicredit controlla una quota dell’8,6% nella banca di Piazzetta Cuccia. Ghizzoni monitora molto da vicino questo tema, in attesa del piano strategico della merchant bank che vorrebbe ridurre il peso delle partecipazioni azionarie per focalizzarsi maggiormente sull’attività di banca d’affari. Intanto oggi si riunisce il consiglio di amministrazione di Unicredit. E’ attesa la nomina di Luca Cordero di Montezemolo alla vice-presidenza della banca. La scelta è avallata con decisione proprio dallo stesso Ghizzoni.

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