I dazi di Trump fanno crollare le borse in Asia

 I mercati asiatici, ma non solo, hanno reagito negativamente all’annuncio dei dazi USA contro la Cina, per un valore di circa 60 miliardi. Ad avere la peggio naturalmente Shenzhen (-4,49%) e Tokyo (-4,51%). Leggermente meglio Shanghai, con il -3,39%.
Così come le asiatiche, girano tutto in negativo. A Milano si segnala un -0,66%, a Londra il -0,2%, a Francoforte il -1,12% e a Parigi il -1%. A New York le cose vanno meglio. Il Dow Jones apre a +0,30%, il Nasdaq a +0,06%.

Le valute e i mercati

Il dollaro si indebolisce sempre più, e a farne le spese è soprattutto lo yen, mentre l’euro si rivaluta ma riesce a contenere il rafforzamento. La coppia USD/JPY scende sotto quota 105, il minimo dai tempi di Obama, mentre l’euro viene quotato 1,2334 dollari.
A Milano sotto osservazione Tim, dopo la riunione di ieri e lo scontro tra Vivendi ed Elliott per il controllo. Vivendi si dimette e rinvia cos’ le decisioni. Intanto sale lo spread italiano, a 135,6 punti, con rendimento a 1,881%.

Materie prime

L’incarico a consigliere per la sicurezza di Bolton fa salire il petrolio. Wti a +1,2% e 65,06 dollari al barile. Con questa nomina, sale la preoccupazione di un nuovo scontro con l’Iran. Sale anche l’oro come bene rifugio, a causa delle tensioni in Asia (+1% a 1341 dollari l’oncia).