L’instabilità di Trump coinvolge ancora le borse

 Trump caccia anche il Segretario di Stato Rex Tillerson e Wall Street reagisce male, portando giù tutti gli altri indici mondiali. Tokyo e le borse europee sono negative, e il dollaro va giù. La preoccupazione dei mercati è che la cacciata di Tillerson apra la porta ad un segretario protezionista più vicino a Trump. Il presidente infatti sta studiando nuovi dazi. Nel irino stavolta l’Asia, che reagisce con la debolezza delle sue borse.

Le borse mondiali

Stanotte a Wall Street, il Dow Jones ha chiuso a -0,68%, lo S&P500 a -0,64% e il Nasdaq addirittura a -1,02%. L’Asia non fa meglio, con il Nikkei di Tokyo a -0,87%, e il Topix a -0,5%. Anche la Cina risponde con chiusure negative: Shanghai scende dello 0,5%, Shenzen dello 0,9%.
La mattinata europea vede Milano aprire a -0,14%, e Londra a -0,1%, poi recuperare. Adesso (11,50am) Milano segna il -0,37%, Londra +0,25%. Parigi +0,37% e Francoforte +0,31%.
A Piazza Affari in evidenza il titolo Snam mentre si attende l’ufficializzazione dell’acquisto di Abertis da parte tedesca.

Spread, materie prime e valute

Lo spread tra Btp e Bund sale leggermente, toccando i 130 punti. Dopo un’apertura debole, il dollaro si rafforza leggermente, recuperando. La coppia EUR/USD rimane così stabile a 1,2392 dopo un’apertura a a 1,2414 dollari. Lo yen si rafforza sul dollaro con la coppia EUR/JPY a 131,99 yen e coppia USD/JPY a 106,51 yen. Lo yen si rafforza come moneta rifugio, a causa dell’empasse della presidenza americana. In Europa Mario Draghi ha rassicurato i mercati sull’inflazione, che resta in linea alle previsioni e resta pronto a sostenerla con i QE.
Intanto è stata pubblicata quella tedesca, all’1,4%, sotto le previsioni per il mese di gennaio.
Scende il petrolio, con Wti a 60,67 dollari e Brent a64,50 dollari al barile.