Jp Morgan sotto accusa per truffa con i subprime

 La banca d’affari americana Jp Morgan è finita nel mirino della Procura di New York con l’accusa di truffa per le cartolarizzazioni avviate nel 2006. Le autorità americane sono pronte a dare battaglia ai colossi bancari per cercare di individuare le responsabilità di coloro che provocarono il tracollo del settore dei mutui, in particolare i subprime, dando il via alla peggiore crisi finanziaria dai tempi della Grande Depressione. La prima banca sotto accusa è senza dubbio una delle firme più prestigiose della finanza mondiale, ovvero Jp Morgan.

La banca è già stata sotto i riflettori qualche mese fa per lo scandalo delle attività di trading sui derivati, che è costato circa 6 miliardi di dollari. Ora il procuratore generale dello stato di New York ha aperto un’indagine sulle cartolarizzazioni-truffa, relativamente ai titoli emessi da Bearn Stearns, la banca fallita nel 2008 e acquistata a prezzi di saldo dall’istituto bancario guidato da Jamie Dimon. Secondo le prime stime si parla di un possibile risarcimento da 3 miliardi di dollari, senza considerare le spese legali.

Gli investitori avrebbero subito danni fino a 25,5 miliardi di dollari per sofferenze legate ai titoli garantiti da mutui collocati da Bear Stearns, la banca salvata in extremis da Jp Morgan nel 2008. Gli investitori sarebbero stati ingannati sui rischi connessi ai titoli emessi tra il 2006 e il 2007. Le cifre dello scandalo potrebbero, però, allargarsi visto che dal 2003 Bear Stearns aveva cartolarizzato titoli fino a 212 miliardi di dollari. Le autorità americane accusano la banca di essere stata fin troppo negligente nella gestione di queste emissioni, senza far presente che erano titoli potenzialmente a rischio default.

Dal canto suo Jp Morgan è pronta per dare battaglia, in quanto ritiene che le accuse del procuratore generale dello stato di New York siano infondate. La banca americana non si ritene responsabile per la condotta passata della Bear Stearns, ma ha assicurato che collaborerà con la task force messa a punto dall’amministrazione Obama per risolvere questo caso.

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