Fiat in America: la natura di uno “strano” rapporto

 Fiat è sempre più americana ma il management societario non sembra avere la stessa affezione nei confronti del territorio e del fisco a stelle e strisce. Se infatti il mercato dei consumi e della finanza del Nord America può essere estremamente attraente per le casse societarie, lo stesso non si può certamente dire per i ricchi imprenditori tricolori, che probabilmente temono il duro impatto con un regime di tassazione fiscale aggiuntivo non certo eccessivamente lieve. Ad occuparsi della divergenza di vedute tra Fiat e gli Elkann è stata, nelle scorse ore, il quotidiano La Repubblica.

John Elkann e suo fratello Lapo sono nati americani perché la madre Margherita Agnelli, ha trovato conveniente andarli a partorire a New York, e negli Usa vige lo Ius soli (chi nasce sul suolo americano è americano)” – ricorda il quotidiano La Repubblica – “Tuttavia a cavallo tra il 2001 e il 2002, ovvero poco prima della scomparsa del nonno Gianni (gennaio 2003) ma molto dopo che il patriarca designasse John come suo erede (1997), i due rampolli della dinasty torinese hanno entrambi rinunciato alla cittadinanza Usa. La legge statunitense prevede infatti per i cittadini americani una esaustiva dichiarazione di tutti i redditi posseduti, in patria e all’estero, sotto tutte le forme, dalle case ai titoli, ai conti bancari. I cittadini statunitensi, devono pagare le tasse in America, salvo compensazione con le altre imposte pagate all’estero, ma soprattutto per non incorrere nel fisco Usa, devono dare una mappatura completa di tutti i loro averi e dei movimenti di ogni conto, attivi e passivi, durante l’anno fiscale”.

Pertanto, prima ancora di ereditare il patrimonio, Lapo e John avrebbero preferito non dichiararla al fisco Usa, che è evidentemente più severo di quello italiano in tale settore. “Al tempo della rinuncia” – afferma La Repubblica – “l’attuale presidente della Fiat aveva 25 anni e stava lavorando presso una grande multinazionale americana la General Electric, mentre il fratello Lapo era assistente personale dell’ex segretario Usa Henry Kissinger. Insomma, due americani che, pur avendo vissuto tra Inghilterra Francia e Italia, avevano comunque uno stretto rapporto con gli Stati Uniti, hanno deciso di rinunciare alla cittadinanza poco prima di assumere incarichi di rilevo nelle aziende di famiglia”.

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