Hermes, uno dei marchi del lusso più importanti del mondo, ha potuto concludere un primo semestre 2012 con risultati sicuramente in miglioramento rispetto agli ultimi conseguiti. Il bilancio di periodo parla infatti chiaro, e ha conferito l’opportuna fiducia al top management della società, che si è detto pronto a innalzare l’obiettivo delle vendite per l’esercizio 2012 del 2 per cento, portando l’incremento stimato dal precedente + 10 punti percentuali all’attuale target di + 12 punti percentuali.
Nel corso del primo semestre dell’anno, il gruppo francese ha chiuso con un utile netto in rialzo a 335,1 milioni di euro rispetto ai 290,9 milioni di euro dello stesso periodo del 2011, contro stime degli analisti pari a 320,7 milioni di euro. Depurato dell’effetto della plusvalenza conseguita grazie alla vendita, effettuata nel 2011, della quota in Jean Paul gautier, l’utile netto sarebbe risultato in crescita di ben 28 punti percentuali.
A trainre al rialzo la redditività della struttura societaria è stato il fatturato, con le vendite incrementate del 21,9 per cento (+ 15,4 punti eprcentuali a cambi costanti) a un livello vicino a 1,6 miliardi di euro. Il margine operativo si è fermato al 32,1 per cento dei ricavi, con stime di fine anno comprese tra il 27.8 per cento e il 31,2 per cento.
Il merito principale per questi brillanti risultati è attribuibile al business dei mercati emergenti. Su tutti, impressiona la progressione della domanda cinese di accessori, borse e sciarpe di seta, con un incremento del 25 per cento che ha trainato le vendite di tutto il gruppo. Anche in ambito continentale e nazionale, però, le vendite non hanno certamente sfigurato, con un incremento del fatturato pari al 10 per cento in Francia e al 21 per cento nel resto d’Europa (avevamo seguito qualche tempo fa la straordinaria evoluzione dei conti: Il lusso di Hermes non conosce crisi).
Nelle ore successive all’annuncio dei risultati, i titoli Hermes hanno guadagnato ben oltre i 2 punti percentuali.