Wall Street, Natale pessimo per gli indici

Non hanno fatto affatto bene alla Borsa statunitense le tensioni tra il presidente Donald Trump e la Federal Reserve: i mercati americani hanno subito una fortissima pressione ed hanno dato vita a quella che verrà ricordata come la peggiore Vigilia per Wall Street.

Il Dow Jones e il Nasdaq hanno perso rispettivamente il 2,91% e il 2,21 ieri, perdendo, nel caso del Dow Jones ben 650 punti: uno scossone che ha fatto sentire i suoi contraccolpi anche nei mercati orientali con un vero e proprio tonfo per la Borsa di Tokyo che ha perso circa il 5% facendo registrare all’indice Nikkei un valore sotto quota 20 mila per la prima volta dall’autunno del 2017.

Il problema, ancora una volta. è che il presidente americano Donald Trump sembra non comprendere quanto siano pericolose le sue parole per la salute dell’America e del dollaro. E in una settimana nel quale si è arrivati ad ipotizzare addirittura il licenziamento del direttore della Federal Reserve Jerome Powell, l’ultimo tweet del capo della Casa Bianca di certo non aiuta.

L’unico problema della nostra economia si chiama Fed. Essa non ascolta il mercato, non capisce le necessarie guerre commerciali, il dollaro forte o lo shutdown. E’ come un forte giocatore di golf che non riesce a fare buca perché non ha il tocco.

Trump è contrario alla politica della Banca Centrale statunitense che prevede un graduale aumento del costo del denaro. Il fatto che venga messa in costante dubbio una politica tecnicamente corretta dopo un periodo di quantitative easing ed una figura di fatto indipendente non farà bene agli Stati Uniti.