Non si può cantare vittoria sull’inflazione: per quanto un’accelerazione ci sia stata è troppo presto per abbassare la guardia. E’ questo in generale il messaggio di Mario Draghi che ne approfitta per confermare sia la fine del quantitative easing a dicembre e per sottolineare che i tassi di interesse rimarranno invariati fino all’estate 2019.
BCE
BCE, Draghi: aspettiamo fatti prima di giudicare Roma
Mario Draghi ha deciso di aspettare di vedere dei fatti prima di giudicare Roma: è questo il messaggio lanciato oggi nel corso dell’audizione alla BCE. Per poter dire qualcosa sulle linee di politica di bilancio del nuovo esecutivo vi è prima bisogno di verificare con certezza quali siano.
Mario Draghi: BCE paziente sul rialzo dei tassi
Mario Draghi, governatore della BCE rassicura sul rialzo dei tassi: la Banca centrale europea gestirà nel migliore modo possibile e con pazienza quello che sarà questo specifico passaggio al fine di non creare scompenso alle singole economie.
Bce, stop al quantitative easing da gennaio
L’annuncio che tutti si aspettavano è arrivato: la BCE taglierà gli acquisti dei titoli di stato attraverso il quantitative easing. Avverrà dapprima una diminuzione ed infine da gennaio lo stop definitivo. A quanto pare la Banca centrale europea ha stabilito la traccia da seguire per il futuro.
Fine quantitative easing: cosa rischia l’Italia?
Cosa rischia l’Italia con la fine del quantitative easing? Non è un mistero che la Bce stia preparando il terreno in tal senso. Quel che è certo è che non aiutano, le semplici illazioni, a sostenere il mercato già destabilizzato e non poco tra i dazi di Donald Trump e i primi accenni di lavoro del Governo M5s-Lega.
Bce, Mario Draghi: i tassi rimangono invariati
Mario Draghi continua a sottolineare come la crescita dell’Eurozona, seppur moderata sia presente ed a ribadire, mantenendo ancora bassi i tassi di interesse, come sia necessari sostenere le economie dei singoli stati con gli stimoli monetari ancora in atto.
Bce, riformare pensioni o conti in pericolo
La Bce, sebbene in questi giorni sia passato quasi inosservato, lancia ancora una volta un monito nei confronti degli Stati membri per ciò che concerne il sistema previdenziale: la necessità di riformare le pensioni, secondo la banca centrale europea, è ancora alta se si vogliono salvare i conti pubblici.
Npl, Bce più morbida con le banche?
Sembra proprio che sugli NPL o crediti deteriorati la BCE abbia deciso di andarci leggermente più morbida rispetto al passato: almeno è quello che si evince dall’addendum dell’Organismo di Vigilanza della Banca Centrale Europea che apre ad un trattamento leggermente più morbido.
BCE, Mario Draghi ancora cauto su fine quantitative easing
Mario Draghi esprime ancora cautela su una potenziale fine del quantitative easing in Europa, ricordando a tutti che uno dei punti chiave per la sua cancellazione rimane ancora il livello di inflazione giusto per iniziare a rivedere il programma.
BCE, bene la crescita ma attenzione ai dazi
Dalla BCE e dal suo presidente Mario Draghi arrivano buone notizie in merito alla crescita, ma anche un monito: è necessario fare attenzione a ciò che i dazi imposti da Donald Trump potrebbero creare. In fin dei conti, non è una novità il pensiero del finanziere in merito al protezionismo.
Euro ai massimi, Draghi: anche conseguenza del quantitative easing
L’euro è ai massimi da tre anni e la faccenda inizia a preoccupare e non poco la BCE. Un conto è avere una moneta forte ed altro è il “supereuro” con tutte le sue conseguenze. Mario Draghi, intervenendo sulla questione spiega che è conseguenza, tra le altre cose, del quantitative easing.
BCE, fine quantitative easing a settembre?
Il 2018 continua a far parlare e molto di quantitative easing. Secondo Benoit Coeure, membro dell’Executive Board della Banca Centrale Europea il programma di stimoli attualmente in atto a settembre non verrà rinnovato come in passato si è accennato.
BCE: espansione buona ma tassi bassi a lungo
La Bce ha diramato il suo bollettino di dicembre e nonostante tutto le notizie sembrano essere confortanti: secondo l’istituto centrale europeo l’espansione economica nell’area continua, è abbastanza forte ed è generalizzata in tutti i paesi e settori di appartenenza.
BCE, ripresa c’è ma quantitative easing ancora necessario
La BCE è soddisfatta: la ripresa c’è e si vede, ma se si vuole consolidarla, il quantitative easing è ancora necessario. Su questo sono tutti d’accordo, Mario Draghi per primo e nonostante le diverse revisioni al rialzo per ciò che concerne le previsioni di crescita.