Manovra: non ci sarà il taglio dell’Irpef. Risorse dirottate su imprenditori

 Il Governo ha deciso che non ci sarà il taglio dell’Irpef nella prossima legge di Bilancio. Il Governo vuole evitare che le risorse vengano impiegate su troppi fronti, e per l’anno prossimo vuole concentrarsi sul rilancio dell’impresa. Dal 2020 invece, gli aiuti andranno alle famiglie.

La prossima legge

La prossima legge di Bilancio sarà incentrata su due principali interventi sulla fiscalità. Ci sarà la flat tax per la piccola impresa e la ‘super-Ires’ al 15% per gli utili reinvestiti nell’azienda. Si tratterà di una manovra da 28-30 miliardi. Di questi, 12,4 saranno impiegati nelle clausole sull’Iva. Poi 16 miliardi saranno destinati all’attuazione delle nuove misure fiscali e sulle pensioni.

Per la Lega il punto pensioni è fondamentale, mentre il M5S vuole avviare il reddito di cittadinanza. In questa situazione si sta cercando ancora di capire quanto servirà per attivare la ‘quota 100’ per il pensionamento a 62 anni, con 41 anni e mezzo di contributi versati.

Una riduzione dell’Irpef, dal 23 al 22 per cento, costerebbe 4 miliardi, ma ad ogni cittadino andrebbero dai 7 ai 12 euro al mese. Troppo poco per giustificare il taglio dell’Irpef.
Il rinvio dell’intervento sull’Irpef potrebbe portare anche al posticipo degli interventi sulle tax expenditures. Le coperture verrebbero cercate sull’emersione del nero, nelle piccole imprese, incentivate dalla ‘super-Ires’.