L’Antitrust “riprende” gli Ordini professionali: più concorrenza e accesso agli albi

 Architetti, avvocati, farmacisti, giornalisti, ingegneri, medici, odontoiatri e notai. Sono questi i professionisti chiamti a rispondere all’Antitrust. La maggior parte degli Ordini cerca di resistere ai principi di liberalizzazione della legge Bersani che secondo l’Autorità va quindi rafforzata per garantire maggiore concorrenza nei servizi professionali.

La liberalizzazione della pattuizione del compenso del professionista, la possibilità di fare pubblicità informativa e di costituire società multidisciplinari – si legge nella nota dell’Antitrust – non sono state colte come importanti opportunità di crescita ma come un ostacolo allo svolgimento della professione. Il settore dei servizi professionali non può sottrarsi ai principi concorrenziali più volte ribaditi anche a livello comunitario. occorre inoltre prevedere percorsi più agevoli di accesso alle professioni. È dunque auspicabile che il legislatore preveda, a seconda delle circostanze, l’istituzione di corsi universitari che consentano di conseguire direttamente l’abilitazione all’esercizio della professione, tramite l’istituzione di lauree abilitanti.

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