La febbre suina fa volare i ricavi dei colossi farmaceutici

 La fine del 2009 sarà senza dubbio il momento decisivo per effettuare una prima valutazione dei conti dei colossi farmaceutici; in effetti, in quell’occasione vi sarà la pubblicazione dei bilanci annuali, ma appare chiaro come l’influenza suina sia stata fondamentale per l’industria. La grande corsa alla vaccinazione di massa è già cominciata e molti paesi dichiarano l’emergenza nazionale. Un esempio lampante di questa tendenza è offerto da Novartis, la quale dovrebbe ottenere tra i 400 e i 700 milioni di dollari in ricavi aggiuntivi, grazie soprattutto al suo vaccino Focetria; l’azienda svizzera, tra l’altro, ha già stipulato accordi con ben 35 paesi. Non sono da meno Glaxo, il cui “Pandermix” consentirà di ottenere oltre tre miliardi di dollari, mentre Roche prevede un record di vendite per il suo Tamiflu. Sono numeri importanti, ma per ora le borse reagiscono con poca enfasi: per il momento l’acquisto dei titoli farmaceutici si attesta infatti attorno al 2-3% dell’intero volume d’affari dell’industria del farmaco.

Lascia un commento