Federal Reserve: costo del denaro invariato. L’economia USA è debole ma migliora

 Si è chiusa con un nulla di fatto nella giornata di ieri la riunione del Federal Open Market Committee. La Federal Reserve, come ampiamente atteso, ha infatti lasciato invariati i tassi di interesse all’interno della banda di oscillazione dello 0-0,25%, ma ha fornito alcune indicazioni incoraggianti sullo stato di salute dell’economia a stelle e strisce. La congiuntura è destinata ancora a registrare segnali di debolezza del ciclo, ma secondo la Banca centrale USA la recessione sta rallentando, ragion per cui presto ad una fase di stabilizzazione potrebbe seguire la ripresa. I segnali positivi ed incoraggianti in tal senso sono giunti dalle spese per consumi negli States nel primo trimestre del 2009, salite del 2,2%; il dato sulla spesa per consumi ha contribuito ad alimentare nella sessione di ieri gli acquisti sulla piazza di Wall Street, dove gli indici principali hanno chiuso con rialzi superiori al 2%. E tanto è bastato anche per “ignorare” il dato sul prodotto interno lordo americano del primo trimestre del 2009 che, nella sua lettura preliminare, ha fatto registrare una contrazione del 6,1%, largamente peggiore rispetto alle attese. Ma bisogna guardare avanti e sperare che il punto più basso della crisi, se non è stato ancora raggiunto, sarà comunque toccato da qui alla fine dell’anno.

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