Immatricolazioni auto in Europa ai minimi storici

Il declino del settore auto in Europa non accenna a fermarsi. Il nuovo anno si è aperto nel peggiore dei modi per il settore automobilistico, che già nel corso del 2012 aveva manifestato clamorosi segnali di debolezza. A gennaio le immatricolazioni di nuove auto in Europa sono scese dell’8,5% su base annua a 918.280 unità. Il dato comprende sia l’Ue-27 che l’Efta. Non era mai stato registrato un valore così basso dall’inizio delle serie storiche, ovvero dal 1990. Secondo le rilevazioni dell’Association des Constructeurs Europeens de l’Automobiles (ACEA), nell’Ue-27 è avvenuto un calo dell’8,7%.

Le nuove immatricolazioni sono crollate a 885.159 unità. Nell’area Efta, invece, la flessione è del 4,1% a 33.121 unità. In Italia le immatricolazioni di nuove auto sono crollate del 17,6% a 113.525 unità. Per quanto riguarda il gruppo Fiat, a gennaio il calo delle immatricolazioni in Europa è stato del 12,4% a 61.010 unità. La quota di mercato del Lingotto nel vecchio continente scende al 6,6% dal 6,9% di dodici mesi prima.

VENDITE AUTO IN EUROPA AI MINIMI DA 20 ANNI

Le vendite della società automobilistica torinese hanno risentito della flessione di tutti i marchi che rientrano nel perimetro d’azione del gruppo. E’ andato molto male il marchio Alfa Romeo, che ha subito un crollo del 36,8%, mentre Lancia/Chrysler hanno registrato una flessione del 31,7% a gennaio. Giù anche le vendite di Jeep, con un calo del 14,5%. Il marchio Fiat, invece, riesce a contenere le perdite al 4% nel mese di gennaio. Fiat è andata bene nel Regno Unito, dove le vendite sono aumentate del 6,9%.

MERCATO AUTO IN ITALIA TORNA AI LIVELLI DEL 1979

Hanno fatto bene alcuni mercati “minori”, in particolare Belgio/Lussemburgo con un incremento superiore al 63%. Bene anche le vendite in Svezia, Danimarca e Austria. Rispetto a dicembre 2012 la quota di mercato di Fiat in Europa è comunque crescita dello 0,6%. Da un punto di vista dei singoli paesi dell’Ue-17, cresce il mercato auto nel Regno Unito (+11,5%), ma si contrae in Germania, Francia e Spagna.

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