Investitori stranieri acquistano Btp

 Secondo quanto dichiarato da Maria Cannata, direttore generale del debito pubblico al ministero dell’Economia, nell’ultima asta dei Btp a 3 anni – avvenuta venerdì 13 luglio 2012 – “c’è stata una consistente domanda degli investitori esteri”. Questi ultimi hanno assorbito il 54% dei 3,5 miliardi di euro di titoli di stato triennali collocati dal Tesoro italiano, mentre il restante 46% è stato assegnato alle banche italiane. Le richieste perventute dagli investitori stranieri hanno senza dubbio messo k.o. coloro che avevano venduto allo scoperto, in scia al downgrade di Moody’s sul debito sovrano italiano.

Le scommesse erano per un tasso di assegnazione intorno al 5%, mentre il tasso del triennale alla fine si è attestato al 4,65%. La solidità della domanda è stata ribadita il lunedì successivo, con la riapertura sottoscritta per 921 milioni nonostante il peggioramento del clima di fiducia sui mercati a seguito dell’aumento della percezione del rischio sul “sistema-Italia”. Nella giornata di ieri, data di regolamento, sono entrati 4,2 miliardi di euro nelle casse statali per il triennale.

Il ritorno degli investitori esteri – anche se nella stessa giornata i Btp off-the-run a lunga scadenza hanno ricevuto un’accoglienza non proprio positiva – è un buon segnale di distensione dopo molti mesi difficili, che hanno visto gli investitori stranieri allontanarsi sempre più dai titoli italiani. Di certo un contributo importante per questo cambio di rotta dovrebbe essere arrivato dall’azzeramento del tasso della deposit facility deciso dalla Bce l’11 luglio. Prima di questa mossa le banche tenevano parcheggiati all’Eurotower 808 miliardi di euro, poi subito i depositi si sono più che dimezzati a 324 miliardi.

Ora è chiaro che serve una conferma del trend, già a partire dalle prosime aste del 25, 26 e 27 luglio quando il Tesoro collocherà tra i 16 e i 18 miliardi di euro in Ctz, Bot e Btp. Per il mese di agosto si teme, però, un nuovo attacco degli speculatori sui Btp, considerando che potrebbero approfittare anche della minore liquidità sul secondario. Dopo l’estate il Tesoro dovrà rimborsare 48,6 miliardi di euro in Btp, dopo i 72,6 miliardi già rimborsati da febbraio a luglio.

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