Dal poker online alla finanza: ecco come si diventa agenti di Borsa

 Per guadagnare in Borsa non sempre basta seguire i quotidiani, leggere libri, o “aggrapparsi” all’analisi tecnica; senza un po’ di fiuto, calma, sangue freddo, cinismo, e la necessaria dose di coraggio, il rischio è quello di dilapidare i propri risparmi. Non a caso molto spesso in gergo non si dice che si investe in Borsa, ma che si “gioca”; al riguardo, negli Stati Uniti, un ricercatore dell’Univeristà di Harvard, Brandon Adams, ritiene che chi è bravo a giocare a poker online ha tutte le credenziali per poter “sfondare” anche nella finanza. Lo studioso, infatti, ha rivelato che alla porta dei migliori giocatori di poker al mondo bussano molto spesso le multinazionali a stelle e strisce della finanza per proporre loro un lavoro come agente di Borsa a Wall Street.

Dal poker alla finanza? La strada è breve, e Brandon Adams che, oltre che essere un ricercatore, è anche un “pro poker player”, non ha dubbi al riguardo visto che quello del poker online è un gioco dove a spuntarla, dopo essere “sopravvissuto” ad una raffica di tavoli eliminatori, è colui che incarna quella disciplina e quell’intelligenza tale da permettergli di rimanere dentro un gioco dove si perde denaro nel 95% dei casi.

Le multinazionali a caccia di giocatori di poker affermati, ma anche i nuovi talenti, hanno tra l’altro l’imbarazzo della scelta, visto che quello il poker online è sempre più “gettonato” dai giovani, spesso autentici geni che nel poker sfruttano tutta la propria abilità ed intelligenza, ma che hanno anche un potenziale, un fiuto ed una capacità di gestire gli eventi, anche quelli negativi, che li rende sostanzialmente idonei a “battagliare” sul parterre di Borsa. E così, negli Usa, affermate società americane del settore finanziario, oltre ad andar dietro ai giocatori di poker, oramai nella formazione aziendale per i propri dipendenti hanno anche inserito dei moduli dove si spiega la finanza e le sue dinamiche al pari di una partita di poker online. Perché alla fine, così come nel poker il meno bravo lascia il tavolo prima, l’agente di borsa allo stesso modo può giocarsi male le sue fiches.

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