Spread Btp-Bund scende sotto 420 dopo asta tedesca

 Lo spread Btp-Bund è in calo quest’oggi in un clima di forte incertezza dovuto all’attesa per la riunione di domani del Consiglio Direttivo della BCE, che dovrebbe portare alla decisione del numero uno dell’Eurotower, Mario Draghi, di procedere con un nuovo piano di acquisto di bond sovrani con scadenze fino a tre anni, senza attendere il beneplacito della Corte Costituzionale tedesca, che il prossimo 12 settembre si esprimerà sulla legittimità dell’azione del fondo salva-stati.

Intanto, lo spread Btp-Bund continua a scendere pian piano ogni giorno. Attualmente il differenziale di rendimento tra il titolo decennale italiano e quello di pari scadenza tedesco è a 418,7 punti base, che equivale ad un rendimento lordo del Btp a 10 anni pari al 5,59%. Giù anche lo spread della Spagna a 508 punti, mentre è in leggero aumento quello della Francia. Per ciò che concerne l’andamento delle borse, il listino azionario italiano FTSE MIB è invece molto volatile: stamattina era sceso dell’1%, poi ha recuperato le perdite ma ora è passato nuovamente in territorio leggermente negativo.

La discesa dello spread Btp-Bund di oggi è dovuta anche all’asta flop della Germania, che ha collocato titoli con scadenza decennale per complessivi 3,93 miliardi di euro. Tuttavia, l’offerta del Tesoro tedesco era maggiore e raggiungeva i 5 miliardi di euro. Invariato il rendimento lordo all’1,42%, come successo nell’agosto dei Bund decennali di agosto. Gli investitori stanno diminuendo la loro domanda di Bund, in quanto il rendimento è troppo basso se si considera anche il tasso di inflazione intorno al 3%.

Intanto, ieri Banktalia ha dichiarato cche lo spread “giusto” Btp-Bund dovrebbe essere 200, per cui i 220 punti attuali in più sono da additare al premio per il rischio che gli investitori richiedono ancora per proteggersi dall’eventuale disgregazione dell’euro. Insomma, i valori attualmente espressi dallo spread non rispecchiano i fondamentali economici dell’Italia. Anche sulle scadenze a 2 e 5 anni ci sono inefficienze: lo spread sul biennale dovrebbe essere pari a 180, quello sul quinquennale 270.

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