Perché il rendimento dei Bund è sui minimi di sempre

 Lo scorso 11 aprile è avvenuta l’asta dei Bund a 10 anni, che ha evidenziato il rendimento lordo più basso di sempre all’1,77%. Considerando l’ultima rilevazione di marzo sull’inflazione in Germania al 2,1%, il rendimento del decennale tedesco (Bundesanleihen nella dizione completa) risulta negativo in termini reali (depurato per l’appunto dalla crescita dei prezzi al consumo). L’agenzia del debito tedesca aveva offerto titoli di stato con scadenza luglio 2022 e cedola 1,75% per 5 miliardi di euro. Il rendimento così basso, però, ha spinto gli investitori a richiedere soltanto 4,11 miliardi di euro.

Alla fine sono state accettate richieste per 3,87 miliardi e poi la Bundesbank ha coperto il resto agendo per conto del Tesoro. Il collocamento mancato di tutto l’ammontare previsto è già accaduto lo scorso novembre 2011, quando ci si ritrovò sempre nella condizione di tassi reali negativi sui minimi storici. Ma perché gli investitori continuano a comprare titoli tedeschi a rendimenti così irrisori? Il motivo è la mancanza di alternative tra i beni rifugio nei periodi di maggiore turbolenza (al Bund si affianca soltanto il T-Bond USA) e il risk premium che viene attualmente incorporato negli spread sovrani europei.

RISULTATI ASTA BOT 11 APRILE 2012

Infatti, se lo spread Bonos-Bund ha sfiorato 450 e quello Btp-Bund è intorno a 400 – che potrebbe sembrare eccessivo – è perché nel premio al rischio dei titoli di stato periferici europei viene incorporato la probabilità di default dello stato ma soprattutto la probabilità di svalutazioni, in caso di disfacimento dell’euro e ritorno alle valute nazionali. Ciò spiega anche perché i credit default swap (CDS) per assicurarsi dal fallimento degli stati siano sui massimi di sempre per la Spagna oppure per un paese da sempre considerato virtuoso come l’Olanda.

ASTA BUND CON RENDIMENTI AL MINIMO STORICO

Lascia un commento