Passano i mesi, cambiano gli amministratori delegati ma Vivendi non ci sta a perdere, soprattutto all’interno di Telecom Italia: non stupisce quindi che abbia convocato un’assemblea per revocare i consiglieri in quota Elliott. La domanda sorge spontanea: qualcuno prima o poi penserà al bene dell’azienda?
L’azienda francese è l’azionista di maggioranza relativa e come è stato reso noto attraverso un comunicato “ha deciso di scrivere al Consiglio” della società
prima della fine della settimana, per spingerlo a convocare un’Assemblea il più presto possibile per nominare i nuovi revisori, revocare cinque dei dieci membri del Consiglio riconducibili alla lista Elliott, in particolar modo coloro che sono stati coinvolti nei problemi di governance, e proporre la nomina di cinque nuovi amministratori.
Ricordiamo che Vivendi ha poco meno del 24% di Tim, ma è al momento presenza di minoranza all’interno del consiglio di amministrazione data la vittoria di Elliott management nel voto relativo all’esecutivo societario, grazie anche al sostegno di Cassa Depositi e Prestiti, possidente il 5% delle azioni. Non vi è da chiedersi cosa sta scatenando questa nuova deriva nei rapporti tra le due anime dei Tim: la cacciata di Amos Genish come ad e la nomina di Luigi Gubitosi al suo posto. Commenta ancora Vivendi:
Nonostante la recente e forte raccomandazione del Collegio Sindacale, il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, composto in maggioranza da membri sostenuti da Elliott, ha deciso il 6 dicembre di non convocare un’Assemblea per votare per la nomina di nuovi revisori. Questa decisione, come molte altre prima, va contro tutte le regole di governance ed è fonte di disorganizzazione: per questo motivo Vivendi ha deciso di rompere gli indugi e costringere il cda a convocare l’assemblea.