Sono fortunati i lavoratori di Stellantis: per loro è previsto un aiuto contro l’inflazione messo a disposizione direttamente dal gruppo. Sarà così anche in Italia o gli operai italiani rimarranno a bocca asciutta?
Potere d’acquisto in diminuzione
È una domanda lecita visto che sembra che sempre oltralpe vengano prese decisioni di questa tipologia. Un supporto importante visto che l’inflazione alle stelle sta facendo sempre di più diminuire il potere d’acquisto dei consumatori. E questo è valido a livello globale. Non si può quindi non ritenere fortunato chi riesce in qualche modo a essere protetto.
Entriamo però nello specifico di quello che sta accadendo. In poche parole arriva dalla Francia la notizia di come Stellantis si sia offerta di pagare, per la maggior parte dei propri lavoratori, una cifra pari fino a 1400 euro di aiuti il prossimo mese. Una mossa atta a sostenere il loro potere d’acquisto, come già anticipato, messo a dura prova dall’alto livello d’inflazione.
A dare la notizia del contributo è stato direttamente un portavoce di Stellantis, che ricordiamo è nata dalla fusione di PSA Groupe e Fiat Chrysler Automobiles. Questo supporto che l’azienda ha deciso di riservare ai suoi lavoratori è comprensivo di un bonus e dell’opportunità di “monetizzare”, questa la parola usata, tre giorni di RTT, ovvero di orario di lavoro ridotto.
Stellantis e Renault in aiuto dei propri dipendenti
Tecnicamente più o meno il 60% dei dipendenti del gruppo automobilistico presenterebbe le condizioni per ottenere fino a 1400 euro e almeno il 20% fino a 1100. Il restante comparto lavorativo guadagna abbastanza da non rientrare nei destinatari dell’aiuto. Stellantis ha poi fatto sapere che sommando tutte le somme elargite nel 2022 per sostenere il potere di acquisto sono da calcolare in un totale di 1967 euro.
Anche Renault la scorsa settimana ha proposto di mettere in campo degli aiuti eccezionali per poter aiutare i propri dipendenti ad affrontare le problematiche legate all’inflazione. E proprio in base a tale decisione, i suoi lavoratori otterranno entro la fine dell’anno oltre mille euro netti in busta paga.
Per quel che riguarda i problemi legati alla crescita dell’inflazione, sia Stellantis che Renault hanno accettato, tra le altre cose, la richiesta della compagine sindacale che ha richiesto che inizino a dicembre di questo anno le trattative salariali legate al 2023. Esse di solito iniziano a gennaio. I sindacati inoltre hanno richiesto che le discussioni relative ai salari escludano dal computo generale quelli che sono stati gli aiuti messi in campo per il potere di acquisto.
Ovviamente dovremmo aspettare l’apertura dei tavoli per comprendere cosa succederà. Di certo il gruppo di Carlos Tavares si sta muovendo adeguatamente oltralpe. Ci viene quindi da ripetere la nostra domanda iniziale: e in Italia?