Italia si schiera con Fiat in materia di emissioni di Co2, ma in Europa è in minoranza

 L’Italia si è schierata ieri al fianco delle case produttrici di utilitarie come Fiat , rifiutandosi di seguire la strada intrapresa da Francia, Germania e Gran Bretagna attraverso un accordo per ridurre le emissioni di anidride carbonica. Gli ambasciatori Ue sono riusciti a raggiungere un accordo per inserire gradualmente dei limiti alle emissioni di gas nocivi entro il 2015, rafforzando un accordo firmato da Francia e Germania in giugno, e ora potranno, assieme al Parlamento europeo, raggiungere un accordo finale quest’anno. Non è stata raggiunta invece un’intesa per stabilire l’ammontare delle multe da comminare ai produttori di auto che non rispettano questi limiti, dopo che Roma ha difeso strenuamente i produttori italiani.

Crediamo di non essere molto distanti da un accordo, ma non siamo ancora al punto da accettare la loro offerta. Non è stata colmata ancora la differenza,

ha detto una fonte del governo italiano.

L’Italia ha detto chiaramente questo mese che darà il suo appoggio al piano globale dell’Ue contro il cambiamento climatico soltanto se esso sarà clemente con il settore auto, diffondendo i timori che gli ambiziosi obiettivi Ue siano in pericolo. Ma molti altri Paesi Ue, tra cui importanti produttori di auto come Francia, Germania, e Gran Bretagna, si sono impegnati a rispettare l’accordo, permettendo alla Francia, presidente di turno Ue, di iniziare le trattative con il Parlamento. L’esecutivo dell’Ue ha proposto di ridurre le emissioni di anidride carbonica delle auto del 18% a 130 grammi per chilometro entro il 2012 all’interno di un piano ambizioso per combattere a livello mondiale il cambiamento climatico, che prevede multe salate per chi non rispetta le norme. L’esecutivo Ue spera che altri 10 grammi verranno abbattuti grazie a pneumatici migliori, carburanti e aria condizionata. Gli Stati membri si sono trovati d’accordo su una versione annacquata di questo piano, che prende in considerazione le richieste dei produttori di auto che chiedono più tempo e più flessibilità nelle modalità in cui raggiungere gli obiettivi.

Lascia un commento