Alitalia: parole, parole, parole…

Oggi alle 14 ci sarà il tanto atteso incontro con i sindacati. Air France si è resa conto solo ora forse della forza delle nove sigle sindacali di Alitalia e ha deciso di “trattare ad oltranza“, posticipando la data del 31 marzo come termine massimo per trovare un accordo. Quanto contino i sindacati dopotutto non è una novità; secondo Emma Bonino, ministro delle Politiche comunitarie, è stata proprio la paura dei sindacati a fermare le offerte di altri pretendenti, quali Lufthansa, ma anche Texas Pacific, Emirates e China Airways.

Spinetta sembra quindi deciso ad andare avanti e magari fare anche delle concessioni: rumors parlano di una moratoria di 8 anni per Az Servizi e del riassorbimento nel gruppo dei piloti del cargo, comuqnue da chiudere con data 2010 improcastinabile.

La speculazione politica che si è scatentata intorno alla vicenda Alitalia, in cui ognuno fa del suo meglio a parole, ha fatto scendere in campo anche il presidente della Consob Lamberto Cardia, il quale ha invitato tutti i soggetti istituzionali e politici a parlare solo di fatti. Nell’intervista al Sole 24 ore che ha rilasciato Cardia ha criticato il fatto che un politico esprima un proprio desiderio su una società come Alitalia, innescando movimenti del titolo non reali.


Nonostante l’invito della Consob Alitalia continua a rappresentare una preda troppo succulenta per politici in campagna elettorale: il Governo litiga anche su questo, anche adesso che è tutto finito, e il ministro Bianchi smentisce le parole di Padoa Schioppa (“poche settimane di ossigeno) ed invita Ap Holding a presentare velocemente un’offerta alternativa.

Ma Ap Holding è seriamente interessata a presentare un’offerta alternativa? Tra le smentite di Intesa e le esternazioni di Carlo Toto sinceramente sembra proprio di no. Toto ha chiesto di poter effettuare una verifica dei conti Alitalia, possibile in 3 settimane. Sarà un caso che anche Berlusconi abbia parlato esattamente di 3 settimane per la proposta di una cordata italiana? Sarà un caso che tra tre settimane il rinvio sarebbe anche maggiore e tutto passerebbe nella mani del nuovo governo, di cui Berlusconi è sicuro di essere a capo?

Ma restiamo sui fatti, o meglio sulle parole, perchè di fatti attorno ad Alitalia sono anni che non ce ne sono e se l’unico ad aver “fatto” concretamente qualcosa è Spinetta, anche se non è proprio quello che ci aspettavamo e che speravamo forse è il caso di mettersi l’anima in pace no? Il piccolo gruppo di imprenditori pronti ad allearsi con Air One di cui ha parlato Berlusconi avrebbe finora lavorato sottobanco (bastava lavorassero sottobanco ancora un po’ e arrivavano quando Air France aveva già comprato Alitalia) e si parla di nomi come Ligresti, Tronchetti, Gerardo Soglia, Sangalli, gli stessi figli di Berlusconi.

Scalfari ha parlato di 14 miliardi per rilevare e rilnciare Alitalia, Emma Bonino all’Unità ha confermato: un investimento quindi neanche troppo dilazionato di 14 miliardi e la capacità, il know-how, la forza di risanare una compagnia aerea ormai alla “frutta”. Esiste una cordata italiana in grado di garantire tutto questo e allo stesso tempo fare contenti i sindacati evitando esuberi, evitando di lasciare Malpensa, evitando di chiudere il cargo? “Ai posteri l’ardua sentenza”.

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