La riforma sanitaria USA è Costituzionale

 Uno dei temi caldi portato avanti in USA fin da prima della candidatura dell’attuale presidente è la copertura assicurativa del Paese. Con la giornata di oggi si è raggiunta un conclusione a questa vicenda che da anni fa’ discutere e divide gli Stati Uniti, con una sentenza dei giudici che appoggiano l’Affordable Care Act dando ragione al Presidente che non nasconde l’entusiasmo per la sua personale vittoria.

Con 4 voti contrari ed uno a sorpresa favorevole da un conservatore (John Roberts) la riforma sanitaria varata dai democratici nel 2012 viene considerata a tutti gli effetti costituzionale, anche se non tutte le critiche sono state sedate. Secondo la riforma infatti ora c’è l’obbligo da parte dei cittadini USA di dotarsi di assicurazione sanitaria. Secondo più parti l’obbligo in questi termini è paragonabile all’introduzione di una tassa e va’ ad incidere sulla libertà dei cittadini, da sempre uno dei valori fondamentali degli Stati Uniti.

Alitalia: parole, parole, parole…

Oggi alle 14 ci sarà il tanto atteso incontro con i sindacati. Air France si è resa conto solo ora forse della forza delle nove sigle sindacali di Alitalia e ha deciso di “trattare ad oltranza“, posticipando la data del 31 marzo come termine massimo per trovare un accordo. Quanto contino i sindacati dopotutto non è una novità; secondo Emma Bonino, ministro delle Politiche comunitarie, è stata proprio la paura dei sindacati a fermare le offerte di altri pretendenti, quali Lufthansa, ma anche Texas Pacific, Emirates e China Airways.

Spinetta sembra quindi deciso ad andare avanti e magari fare anche delle concessioni: rumors parlano di una moratoria di 8 anni per Az Servizi e del riassorbimento nel gruppo dei piloti del cargo, comuqnue da chiudere con data 2010 improcastinabile.

La speculazione politica che si è scatentata intorno alla vicenda Alitalia, in cui ognuno fa del suo meglio a parole, ha fatto scendere in campo anche il presidente della Consob Lamberto Cardia, il quale ha invitato tutti i soggetti istituzionali e politici a parlare solo di fatti. Nell’intervista al Sole 24 ore che ha rilasciato Cardia ha criticato il fatto che un politico esprima un proprio desiderio su una società come Alitalia, innescando movimenti del titolo non reali.

Alitalia: il 31 marzo è la data “x” ma sono ancora tante le questioni da risolvere

Imperversa lo scontro politico e non sulla vicenda Alitalia: Berlusconi auspica ancora una cordata italiana ed ha fatto richiesta al Governo di un prestito ponte, mentre Banca Intesa per mezzo di Corrado Passera nega la possibilità di un’offerta all’ultimo minuto.

Mi risulta in maniera inequivocabile che Intesa abbia chiesto di vedere i conti di Alitalia

Queste le parole del candidato premier del Pdl, che incurante delle smentite di Corrado Passera, preme affinchè il governo dia il via libera ad un prestito ponte per dare il tempo necessario alla cordata italiana esclusa dalle trattative di formulare un’offerta concreta. I tempi però sono stretti, il 31 marzo è la data del dentro o fuori: se non dovesse essere conclusa la trattativa con Air France scatterebbe la procedura fallimentare.

Difficile da credere ma gli unici alleati del Cavaliere, abbandonato dal fronte politico, sembrano essere i sindacati. La convocazione delle sigle sindacali è stabilita per il 25 marzo, alla presenza di Spinetta e Prato. Il sì dei sindacati, giudicato indispensabile da Spinetta, è legato a più di una questione, dal cargo agli esuberi, da Malpensa a Az Servizi, ed una risoluzione veloce appare difficile.

Spinetta: prendere o lasciare, Berlusconi: “offerta irricevibile”

La vicenda Alitalia sta prendendo sempre di più le caratteristiche di una telenovela: Spinetta che nega la possibilità di trattare sull’offerta, la campagna elettorale che viene travolta dal tema Alitalia, una cordata italiana di cui tutti parlano ma che pare sia solo fantasia.

A Piazza Affari Alitalia dopo i ribassi dei giorni scorsi viene sospesa per eccesso di rialzo e segna un teorico +30%. E’ in corso l’incontro tra Air France ed i sindacati, che per il momento non sembrano disposti ad accettare le condizioni imposte dall’acquirente: si parla di esuberi di 5000 persone, mentre Spinetta conferma un numero più basso, 2100, e sottolinea come la situazione della compagnia da bandiera sia talmente grave da impedire alcuna concessione. Il prezzo d’acquisto sarebbe inoltre inferiore a quanto era stato pronosticato in passato per il peggioramento dei conti Alitalia ed il conseguente maggiore esborso che dovrebbe mettere in atto il nuovo proprietario per coprire i debiti.

Mentre Prodi ed il ministro Padoa Schioppa negano l’esistenza di un’offerta alternativa, Emma Bonino sottolinea come Air France e la sua proposta, comunque possa essere giudicata, restano l’unica via per evitare il fallimento della compagnia area italiana.

Dall’altra parte, con Spinetta che impone come sine qua non l’approvazione del nuovo governo che sarà eletto ad aprile, anche il centro destra si divide: Casini sembra d’accordo con Emma Bonino e con il fatto che “non ci sono alternative”, mentre Berlusconi rilancia giudicando “irricevibile” l’offerta di Air France Klm e accusa il governo di non avere preso in considerazione alltre proposte.