Flop quotazione SEA

 Non è stata una vera e propria sorpresa, ma l’impressione del buco nell’acqua è comunque assicurata: la quotazione Sea, la società aeroportuale di Linate e Malpensa, non s’ha da fare, causa domanda troppo bassa. La società si ritira pertanto dallo sbarco in Borsa a una sola settimana dall’Ipo. Un’operazione nata in maniera travagliata, e collimata con l’abbandono di un progetto che avrebbe dovuto – secondo i promotori – rilanciare le possibilità di sviluppo della compagine.

Sea risultati al 30 settembre

 Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi, e che desiderebbe poter approdare in Borsa, ha presentato il rendiconto intermedio di gestione al 30 settembre 2012. Dal documento economico, finanziario e patrimoniale, emerge un utile netto instabilità, ricavi in crescita, Ebitda in aumento. Vediamo allora quali sono stati i principali risultati conseguiti dalla compagnia, che si presenta in tal modo in maniera piuttosto positiva ai propri stakeholders, in vista della chiusura d’anno.

Sea quotazione in Borsa Italiana

 Sea vuole nuovamente e fermamente quotarsi sui mercati regolamentati. A tal fine venerdì scorso il consiglio di amministrazione della società ha approvato il riavvio delle procedure che potrebbero condurre la società in quotazione, accingendosi altresì ad inviare la documentazione a Borsa Italiana e alla Consob. La quotazione, se non vi saranno intoppi, è prevista per il prossimo mese di novembre. Ma vediamo quali saranno tutti gli step che Sea dovrà affrontare per effettuare il gradito sbarco su Piazza Affari.

Quotazione Sea poco conveniente per Comune di Milano

 Sea, la società che gestisce i servizi aeroportuali milanesi, non smette di far parlare di sé: in effetti, l’ultimo aggiornamento in merito alla compagnia lombarda riguarda una valutazione che è stata effettuata dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Secondo quest’ultimo, infatti, quotare in borsa la società potrebbe essere una garanzia non proprio incoraggiante per il comune meneghino, visto che le risorse ottenute in questa maniera sono destinate a essere inferiori di un terzo rispetto a una vendita di oltre la metà del capitale sociale. La stima è stata effettuata dallo stesso Pisapia nel corso di una conferenza stampa volta a mettere in luce il bilancio di quest’anno.

Sul dividendo Sea è ancora scontro

 Sea, la società aeroportuale che gestisce i due scali milanesi di Malpensa e Linate, non sta certo vivendo delle ore tranquille dal punto di vista finanziario: in effetti, la spa in questione ha appena beneficiato dell’approvazione del proprio bilancio dello scorso anno grazie all’assemblea dei soci, ma sono i dividendi a costituire il vero motivo della discordia. Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che gli utili della compagnia lombarda hanno sfiorato i cinquantaquattro milioni di euro nel corso del 2011, con una buona fetta (oltre diciassette milioni) che sarà sfruttata per accontentare gli azionisti. Ma si tratta di una vera e propria battaglia.

Per Sea si parla di un’Ipo a luglio o ottobre

 La Società Esercizi Aeroportuali (spa milanese meglio nota con l’acronimo Sea) sta pensando sempre più seriamente a una offerta pubblica iniziale a Piazza Affari: l’idea è venuta in mente ai vertici aziendali già da diverso tempo, ma ora bisogna decidere con precisione quale sarà la data esatta per un evento tanto importante. I due mesi più papabili per la società, la quale gestisce i due hub meneghini di Malpensa e Linate, sono luglio o ottobre al massimo, ma comunque l’intenzione principale è quella di chiudere la questione di questa Ipo entro la fine del 2012. C’è comunque da precisare che prima di una scelta così strategica è necessario ascoltare il parere degli azionisti più importanti, in primis il Comune di Milano.

La nuova Cai è pronta a partire ma i dubbi sul piano restano ancora tutti sul tavolo

 La nuova Alitalia  nata dalla fusione tra la “vecchia” compagnia di bandiera e Air One, dovrebbe operare a partire dal primo dicembre, scrive oggi il quotidiano francese La Tribune sul proprio sito web. Lo ha indicato, secondo il giornale economico, il presidente di Air France-KLM, Jean-Cyril Spinetta, ai sindacati e anche agli analisti riuniti giovedì e venerdì scorso per la giornata dedicata agli investitori. La scelta tra Air France-KLM e la tedesca Lufthansa come partner industriale avverrà a partire dal 12 novembre, scrive sempre la Tribune, secondo cui la compagnia franco-olandese ha indicato di essere pronta a entrare nel capitale della nuova Alitalia con il 20-25%. Jean-Cyril Spinetta ritiene che il suo gruppo sia in una posizione “migliore di Lufthansa” sul dossier, ritenuto “estremamente importante per la strategia di consolidamento di Air France-Klm in Europa”, scrive ancora il giornale.

Malpensa, il piano per il rilancio

Giuseppe Bonomi, numero uno della Sea, la società che gestisce l’aeroporto milanese, non rinuncia alla richiesta di risarcimento danni contro Alitalia per la cifra di 1,25 miliardi di dollari, ma nel frattempo guarda anche avanti, ad un piano per il rilancio di Malpensa. Alitalia tra pochi giorni sospenderà i voli in partenza da Malpensa (meno 180 voli al giorno, 800 alla settimana), e qualche altro vettore dovrà prendere il suo posto.

Air One di Carlo Toto si candida per il posto vacante e presenta i nuovi voli da Malpensa: con una conferenza stampa è stato annunciata infatti ieri l’attivazione di cinque voli nazionali (Roma Fiumicino, Bari, Lamezia Terme, Palermo e Napoli) e cinque internazionali (Salonicco, Bruxelles, Berlino e Atene). Il piano industriale della compagnia per i prossimi quattro anni prevede di “conquistare” Malpensa, e nel secondo semestre del 2008 saranno probabilmente inaugurate nuove rotte (nel mese di giugno Chicago e Boston).

Domani entrerà anche in vigore l’Open Skies, la liberalizzazione dei cieli, grazie alla quale cadranno i vincoli finora esistenti sui voli transatlantici (riguardavano perlopiù gli aeroporti di decollo e atterraggio; le compagnie europee ad esempio dovevano partire ed arrivare dal proprio paese). Una spinta in più per un rilancio, ma non certo la soluzione per Malpensa.

Alitalia: il 31 marzo è la data “x” ma sono ancora tante le questioni da risolvere

Imperversa lo scontro politico e non sulla vicenda Alitalia: Berlusconi auspica ancora una cordata italiana ed ha fatto richiesta al Governo di un prestito ponte, mentre Banca Intesa per mezzo di Corrado Passera nega la possibilità di un’offerta all’ultimo minuto.

Mi risulta in maniera inequivocabile che Intesa abbia chiesto di vedere i conti di Alitalia

Queste le parole del candidato premier del Pdl, che incurante delle smentite di Corrado Passera, preme affinchè il governo dia il via libera ad un prestito ponte per dare il tempo necessario alla cordata italiana esclusa dalle trattative di formulare un’offerta concreta. I tempi però sono stretti, il 31 marzo è la data del dentro o fuori: se non dovesse essere conclusa la trattativa con Air France scatterebbe la procedura fallimentare.

Difficile da credere ma gli unici alleati del Cavaliere, abbandonato dal fronte politico, sembrano essere i sindacati. La convocazione delle sigle sindacali è stabilita per il 25 marzo, alla presenza di Spinetta e Prato. Il sì dei sindacati, giudicato indispensabile da Spinetta, è legato a più di una questione, dal cargo agli esuberi, da Malpensa a Az Servizi, ed una risoluzione veloce appare difficile.