L’uso dello sciopero selvaggio per cercare un impossibile diversa soluzione per il salvataggio Alitalia

 E ora dopo aver fatto tutti i più meschini tentativi di far saltare le trattative per il drammatico salvataggio della compagnia di bandiera, le corporazioni dei piloti e degli assistenti di volo, una delle tante in questo paese, usano l’ultimo irresponsabile mezzo a loro disposizione: lo sciopero selvaggio. 40 voli saltati, e chissà quanti altri in ritardo o a rischio cancellazioni fino a questa sera. Sacconi e il Governo gridano all’irresponsabilità di questo sindacato che poco o quasi nulla sembra avere a cuore le sorti dei ventimila lavoratori a rischio, ma sembra invece far prevalere la difesa degli interessi di parte, di privilegi e di rendite di posizione, che, in tutti questi anni e in diversi settori dell’economia, tanto hanno contribuito e contribuiscono a zavorrare il nostro paese, dal punto di vista competitivo. E’ successo di recente con i taxisti, è successo con i farmacisti, ma sono tantissime le corporazioni, avvocati, notai,medici, professori che fanno una vera e propria guerra nascosta di lobbing nelle sedi istituzionali per difendere i loro scandalosi privilegi, anche al parodosso del tanto peggio tanto meglio, come sta avvenendo in queste ore drammatiche di fronte al caso Alitalia.

Il sindacato con Alitalia si gioca buona parte della propria credibilità

 Che la situazione Alitalia sia difficile e preoccupante sotto tutti i punti di vista non è certo una novità, per molti motivi non ultimo di certo il ruolo del sindacato, che sta attraversando da tempo una profonda crisi di credibilità sia fra i propri iscritti e sia sopratutto nei confronti del paese e delle controparti goverantive. Ma è proprio sulla questione della nuova Alitalia che forse il sindacato si gioca forse una delle carte più importanti della sua centenaria storia e le discussioni di queste ore stanno li a dimostrare come la situazione sia ad altissima tensione. Cisl e Uil da una parte, disposte ad andare avanti con il negoziato. Le altre sette sigle del sindacalismo di Alitalia pronte a lasciare il tavolo se la Cai non apporterà drastiche modifiche alla proposta di nuovo contratto per i dipendenti della compagnia per la quale è stato dichiarato lo stato di insolvenza dal tribunale di Roma. Addirittura le cinque organizzazioni dei piloti e degli assistenti di volo di Alitalia hanno giudicato irriccevibile la proposta di un nuovo contratto avanzata dall’amministratore unico di Cai Rocco Sabelli durante il confronto in corso al ministero del lavoro.

Ma voi li volete dare i vostri soldi per tenere in piedi Alitalia?

Penso che la la vicenda Alitalia abbia ricevuto più attenzione dai media di quanta in realtà gliene dedicassero gli italiani. Penso anche che alle grandi firme dei quotidiani e ai direttori dei telegiornali sarebbe bastato andare al bar a prendere un caffè ed ascoltare un attimo per capire che alla fin fine di avere una compagnia aerea nazionale non è che fosse ritenuto indispensabile da tutti.

Alitalia negli ultimi anni è costata tanto e i soldi per mantenerla in vita sono stati prelevati ovviamente dalle tasche degli italiani, si parla di 5 miliardi di euro per tenere in piedi un’azienda che serviva per mettere a lavorare il figlio di tizio o il tale con il tesserino del partito di turno. E noi? Chi volava più con Alitalia? Sarà che sono giovane e le mie finanze non mi permettono altro, ma non riesco a ricordare l’ultima volta che ho volato con Alitalia.

Ed ora il Governo ha approvato questo prestito ponte di ben 300 milioni di euro, perchè le casse di Alitalia sono ormai quasi vuote e affinchè arrivi una nuova offerta c’è bisogno di tempo perchè una cordata o un’altra compagnia aerea faccia i suoi conti e valuti la convenienza dell’affare.

Alitalia: ci sono novità?

L’ultima volta che abbiamo parlato di Alitalia Spinetta se ne era tornato in Francia sbattendo la porta ai sindacati, i sindacati, “colpevoli” forse di aver avanzato troppe richieste scaricavano le colpe sul governo, il governo parlava già di commissariamento e Silvio Berlusconi “tranquillizzava” tutti assicurando un Alitalia italiana.

Non è trascorso così tanto tempo ma il contesto è decisamente cambiato. Silvio Berlusconi, come tutti sappiamo, è nuovamente presidente del Consiglio e Alitalia…Alitalia? In poche parole “in corsa” ci sarebbero Air One, Aeroflot e AirFrance, ma quest’ultima a livello paritario.

Cerchiamo di fare chiarezza un passo per volta. Per quanto riguarda Air France l’ipotesi di un’acquisizione è sempre possibile e Berlusconi non vuole accantonarla, anzi incontrerà Sarkozy e cercherà mediare per far sì che Air France torni sui suoi passi e si torni a trattare. Aeroflot è una compagnia russa di cui Berlusconi avrebbe parlato con Putin in Sardegna. Da Mosca però arrivano smentite, peraltro direttamente dal direttore generale della compagnia aerea, il quale nega l’intenzione di partecipare ad una nuova gara per la compagnia italiana, poichè dalle informazioni in loro possesso non sarebbe affatto conveniente ( e chi lo biasima?).

Alitalia: il 31 marzo è la data “x” ma sono ancora tante le questioni da risolvere

Imperversa lo scontro politico e non sulla vicenda Alitalia: Berlusconi auspica ancora una cordata italiana ed ha fatto richiesta al Governo di un prestito ponte, mentre Banca Intesa per mezzo di Corrado Passera nega la possibilità di un’offerta all’ultimo minuto.

Mi risulta in maniera inequivocabile che Intesa abbia chiesto di vedere i conti di Alitalia

Queste le parole del candidato premier del Pdl, che incurante delle smentite di Corrado Passera, preme affinchè il governo dia il via libera ad un prestito ponte per dare il tempo necessario alla cordata italiana esclusa dalle trattative di formulare un’offerta concreta. I tempi però sono stretti, il 31 marzo è la data del dentro o fuori: se non dovesse essere conclusa la trattativa con Air France scatterebbe la procedura fallimentare.

Difficile da credere ma gli unici alleati del Cavaliere, abbandonato dal fronte politico, sembrano essere i sindacati. La convocazione delle sigle sindacali è stabilita per il 25 marzo, alla presenza di Spinetta e Prato. Il sì dei sindacati, giudicato indispensabile da Spinetta, è legato a più di una questione, dal cargo agli esuberi, da Malpensa a Az Servizi, ed una risoluzione veloce appare difficile.

Può procedere trattativa Alitalia Air France. Bocciato ricorso AirOne

Il Tar aveva respinto il ricorso della compagnia privata italiana già dallo scorso 20 febbraio in sede di sospensiva. Essa riteneva che la decisione di Alitalia di trattare in esclusiva con Air France contrastasse con la competenza esclusiva del ministero dell’Economia e delle Finanze, unico soggetto legittimato a stabilire modalita’ e criteri di dismissione della partecipazione in Alitalia e con le norme che impongono procedure trasparenti e non discriminatorie nelle operazioni di dismissione di societa’ in mano pubblica. Ieri, lo stesso tribunale amministrativo, ha deciso che la trattativa in esclusiva tra Alitalia e il gruppo franco-olandese è legittima. Le corte, presieduta da Stefano Baccarini, ha quindi respinto il ricorso presentato da Air One che intendeva mettere uno stop all’accordo di esclusiva tra Alitalia ed Air France. In attesa dell’annunciato ricorso di AirOne (rappresentata dall’avocato Angelo Clarizia) al Consiglio di Stato, la trattativa in esclusiva, che durerà fino al 14 marzo, può andare avanti. Tuttavia all’accordo definitivo occorrerà il placet del nuovo esecutivo. Nel frattempo AirOne per acquisire Alitalia può sempre lanciare una controfferta, confrontandosi sul mercato, Sempreché la compagnia italiana accetti e Air France non presenti un’ulteriore controfferta, poiché secondo i giudici, nell’esclusiva non sono stati lesi i diritti di Air One che puo’ rilanciare in sede di offerta pubblica di scambio.