Il G7 delude in parte le aspettative: impegni comuni, ma azioni scollegate

 E’ terminata con poco più di un nulla di fatto la riunione del G7 di ieri. I sette paesi più industrializzati del mondo non hanno infatti trovato una base comune di azioni da promuovere, ma si sono limitati ad un accordo piuttosto generico che lascia i vari governi liberi di agire come meglio credono. Nel comunicato leggiamo che

“la situazione attuale richiede azioni urgenti ed eccezionali […] verranno presi tutti i provvedimenti necessari a sbloccare il mercato del credito e il mercato monetario”.

Gli elementi concreti scarseggiano a favore di prese di posizione che fanno capire ben poco in merito a ciò che potrà essere fatto. L’unica cosa che sembra data per assodata è che non verranno fatte fallire altre banche, è stato infatti preso l’impegno di concedere risorse aggiuntive alle banche in difficoltà.

Nessuna delle proposte di cui si vociferava nei giorni scorsi è stata quindi accolta, ed è intuibile che questo G7 aveva scopi diversi da quello di formulare un piano comune. Obiettivo principale era quello di mostrare ai mercati finanziari che i governi sono presenti e pronti ad agire.  All’obiettivo di cui abbiamo appena parlato corrisponde la speranza di riportare la fiducia tramite le parole più che con azioni. Il mercato azionario e il mercato monetario (prestiti con scadenze inferiori ai 18 mesi) sono in preda al panico e in questo contesto deve essere detto che agire potrebbe anche essere del tutto inutile dal momento che la realtà della situazione economico finanziaria conta sempre meno.

Dal momento che ogni paese sarà libero di agire in modo indipendente vediamo adesso quali sono le azioni nelle agende dei vari governi. Henry Paulson, segretario del dipartimento del Tesoro USA ha dichiarato che appena sarà possibile verrà intrapresa un’azione di acquisto di partecipazioni nelle più importanti banche statunitensi (un’azione simile è stata predisposta martedì in Inghilterra). In Canada verranno acquistati dalle banche mutui ipotecari fino ad un massimo di 21,6 miliardi di dollari. Dall’Europa invece per adesso non arrivano notizie certe. La Germania ha fatto sapere che entro lunedì mattina approverà un pacchetto di misure per il salvataggio delle banche tedesche. Per domani è infine previsto un incontro a cui saranno convocati tutti i paesi dell’Unione Europea per dare una forte risposta politica alla crisi in atto.

Tuttavia l’interrogativo più rilevante in questo momento è se i mercati reagiranno in modo positivo alle misure prese in questi due giorni. Le misure del G7 sono risultate infatti essere per certi versi deludenti e restano mille interrogativi su quello che potrebbe accadere all’economia reale.

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