Al via oggi a Roma il G7 per sconfiggere la crisi. Al bando il protezionismo

Prenderà il via questa sera a Palazzo Madama a Roma il vertice finanziario del G7. Parteciperanno alla riunione i ministri dell’Economia e delle Finanze, i Governatori delle banche centrali dei 7 paesi maggiormente industrializzati nonchè alcuni esponenti di rilievo delle istituzioni internazionali. Tra gli obiettivi  principali del vertice finanziario c’è la ricerca di soluzioni comuni per far uscire l’economia internazionale dalla crisi finanziaria che ha colpito i mercati di tutto il mondo.

L`attuale crisi finanziaria ed economica -spiega una nota del ministero dell’Economia– è senza precedenti. Il G7 ha oggi, ancor più che in passato, la responsabilità di promuovere a livello globale l`adozione di riforme e misure di politica economica adeguate.

Lo yen continua ad apprezzarsi e le autorità internazionali pensano ad un intervento per calmierare i mercati valutari

 Prosegue negli scambi della tarda mattinata londinese la discesa della valuta unica sulle principali controparti, mentre i corsi di yen e franco svizzero traggono beneficio dal clima di marcata avversione al rischio. Sugli schermi Reuters il cambio dell’euro/yen scivola al record negativo da maggio 2002, in calo di circa 4% in seduta fino a 113,64. Marcato deprezzamento per la divisa unica europea contro franco svizzero, con il cross al minimo dall’introduzione della valuta unica fino a 1,4301. Questo apprezzamento dello yen non solo contro l’euro, sembra  preoccupare le principali autorità economiche e finanziarie internazionali. I Ministri delle Finanze e i banchieri centrali dei paesi del gruppo del G7, infatti, hanno emesso un comunicato congiunto esprimendo preoccupazioni sull’eccessiva recente volatilità dello yen. I sette paesi più industrializzati del mondo inoltre continueranno a monitorare con attenzione i mercati e a cooperare nel comune interesse per un sistema finanziario internazionale forte e stabile.

Il G7 delude in parte le aspettative: impegni comuni, ma azioni scollegate

 E’ terminata con poco più di un nulla di fatto la riunione del G7 di ieri. I sette paesi più industrializzati del mondo non hanno infatti trovato una base comune di azioni da promuovere, ma si sono limitati ad un accordo piuttosto generico che lascia i vari governi liberi di agire come meglio credono. Nel comunicato leggiamo che

“la situazione attuale richiede azioni urgenti ed eccezionali […] verranno presi tutti i provvedimenti necessari a sbloccare il mercato del credito e il mercato monetario”.

Gli elementi concreti scarseggiano a favore di prese di posizione che fanno capire ben poco in merito a ciò che potrà essere fatto. L’unica cosa che sembra data per assodata è che non verranno fatte fallire altre banche, è stato infatti preso l’impegno di concedere risorse aggiuntive alle banche in difficoltà.

I mercati crollano aspettando il G7; le proposte di USA, UK e Germania

 Prosegue senza sosta il crollo dei listini azionari. In nottata Wall Street ha visto l’indice dei titoli industriali, il Dow Jones, scendere sotto quota 9000 con un ribasso del 7%; in Giappone il Nikkei ha perso l’11%. A niente sono quindi valse le mosse degli ultimi giorni, i mercati restano in preda al panico ed adesso si aspetta di capire quali provvedimenti prenderà il G7 di oggi a Washington. In questo momento a suscitare le maggiori preoccupazioni è il mercato del credito, si stanno infatti concretizzando i timori per un blocco dei flussi di liquidità, cosa che determinerebbe la paralisi del settore finanziario e con essa un ulteriore rallentamento delle economie reali. A tal proposito è necessario sottolineare che nell’ultima settimana i finanziamenti erogati dalla FED alle banche hanno raggiunto la media di 420 miliardi di dollari al giorno, un record che indica l’attuale blocco del mercato interbancario.

Schioppa, Darling, Lagarde, Steinbrueck: politica monetaria in vista del G7

Alistair Darling, cancelliere dello Scacchiere britannico e i suoi colleghi Christine Lagarde, Tommaso Padoa Schioppa e Peer Steinbrueck si sono incontrati negli scorsi giorni per discutere sulle misure da prendere in merito alla crisi che per ora, secondo il parere dei ministri, è confinata ai mercati finanziari e per tale motivo bisogna agire con la massima urgenza per arginarla. L’incontro è propedeutico al vertice dei Primi ministri dei quattro Paesi il 29 gennaio prossimo a Londra.
L’incontro ha avuto lo scopo di trovare soluzioni per la possibile crisi generata dalle performance dei mutui subprime americani, vale a dire quelli concessi alle persone meno abbienti e pertanto con un elevato rischio di mancato rimborso delle rate, i quali pesano negli Stati Uniti per il 10% del mercato. In Europa il fenomeno – esclusa l’Inghilterra – è decisamente meno rilevante e i fondamentali economici sono buoni. Qui da noi gli ultimi dati sulla disoccupazione sono i migliori dal 1975, l’inflazione è sotto controllo e l’interscambio con la Ue è solido. Tuttavia non va escluso l’effetto contagio che si potrebbe avere sul nostro Paese, dunque un impatto negativo sulle aspettative degli operatori economici.