La crisi delle compagnie aeree: in Usa ne sono fallite altre quattro

Sappiamo tutti come stanno le cose per Alitalia, vi abbiamo informato anche sulle difficoltà finanziarie di Ryanair. Ebbene anche in Usa le compagnie aeree faticano e non poco: nel giro di poco tempo ne sono fallite tre, Skybus Airlines, Aloha Airlines e ATA Airlines.

La prima in ordine cronologico è stata la Aloha Airlines, una compagnia hawaiana, che ha dichiarato bancarotta ed il 31 marzo ha sospeso i propri voli. Per continuare a volare avrebbero avuto bisogno di un compratore, ma nessuno si è fatto avanti. Nella compagnia lavoravano circa 18 mila dipendenti adesso tutti mandati a casa. A mettere in difficoltà la compagnia aerea la concorrenza delle compagnie low cost, la crisi dell’economia americana ed il prezzo del carburante.

Poco dopo è toccato ad Ata Airlines: la compagnia di Indianapolis ha sospeso tutti i voli e la causa, almeno secondo quanto riferiscono, sarebbe la perdita di un contratto per il trasporto charter di personale militare.


Sia Aloha Airlines, ma ancora di più Ata Airlines rappresentavano due vettori storici dei cieli statunitensi e a sottolineare il momento negativo per i settore arriva anche Skybus Airlines. Anche la compagnia low cost ha sospeso i voli e chiesto di entrare in amministrazione controllata. Skybus ha differenza delle altre era una compagnia piuttosto giovane, che aveva cominciato appena un anno fa, puntando su prezzi bassi e aeroporti minori, ma la cosa non ha funzionato.

Queste sono le tre compagnie che già hanno sospeso i voli, ma la crisi non si limita a loro. Champion Air sospenderà i voli il 31 maggio. L’ad della compagnia ha affermato che il loro modello di business non è compatibile con un mondo in cui il greggio costa 110 dollari ed a cui si aggiunge la crisi statunitense e la conseguente drastica riduzione della domanda.

Queste notizie non lasciano indifferenti i grandi vettori statunitensi e venti di crisi soffiano anche su di loro. Northwest ha annunciato la riduzione dei voli domestici tassato il secondo bagaglio al check in, ma nel mirino ci sono anche American Airlines, Continental, Delta, United e Us Airways.

Il caro petrolio influirà pesantemente su una situazione che non si è ancora liberata degli strascichi del 11 settembre 2001, inoltre l’accordo di Open Sky favorisce la concorenza europea, finora limitata. E c’è chi sta ancora lì a dire che Alitalia non è messa così male e che un compratore arriverà. Era arrivato Air France, non so quanti altri si lancerebbero in acquisizioni, oltretutto complicate e costose, in un periodo come questo!

Lascia un commento