Quota Premafin 20% sequestrata dalla Guardia di Finanza

 La Procura di Milano ha fatto ieri un ulteriore passo in avanti nella complicata vicenda legata alla holding di famiglia dei Ligresti, cioè la Premafin. La Guardia di Finanza ha così messo sotto sequestro il 20% di Premafin in mano a trust, fondazioni, anstalt, stiftung e società anonime domiciliate nei paradisi fiscali del Lichtenstein, Caraibi e Centro America. Salvatore Ligresti è stato iscritto nel registro degli indagati anche per il reato di aggiotaggio.

Le indagini sulle attività della famiglia Ligresti conoscono così un’improvvisa accelerazione, dopo che alcuni giorni fa il sostituto procuratore Luigi Orsi aveva inviato al Tribunale fallimentare di Milano la richiesta di fallimento per le holding Im.co e Sinergia, nell’orbita del finanziere di Paternò. Salvatore Ligresti era stato iscritto nel registro degli indagati per ostacolo alla vigilanza già nel luglio scorso.

Ieri gli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano hanno provveduto a sequestrare una quota del 20% di Premafin controllata da due trust domiciliati alle Bahamas (The Heritage Trust e Ever Green Security Trust), che erano gestiti da Giancarlo De Filippo. Anche quest’ultimo è stato messo sotto inchiesta per il reato di aggiotaggio dal Gip Roberto Rinaldi.

IPOTESI BANCAROTTA FRAUDOLENTE PER IM.CO E SINERGIA (LIGRESTI)

De Filippo, che risiede a Montecarlo, è il fiduciario estero della famiglia Ligresti. Da questo intreccio di società e fondazioni misteriorse ha avuto inizio l’indagine del pm Orsi, dopo che la Consob aveva segnalato – tra novembre 2009 e settembre 2010 – alla Procura di Milano l’ostacolo all’attività di vigilanza da parte di Ligresti. Quest’ultimo non aveva praticamente mai risposto alle sollecitazioni della Consob per fare chiarezza sulla reale proprietà di quella quota del 20% di Premafin.

BILANCIO PREMAFIN 2011

A causa del sequestro, i due trust delle Bahamas che controllano il 12,15% (Heritage) e il 7,85% (Ever Green) di Premafin, non potranno votare all’assemblea degli azionisti della holding dei Ligresti in programma il prossimo 17 maggio in prima convocazione e il 21 maggio in seconda convocazione.

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