Nuovo cda Premafin

 Via libera al nuovo cda di Premafin. L’assemblea degli azionisti ha infatti eletto i componenti del nuovo consiglio di amministrazione che rimarrà in carica – salvo eventi straordinari e non prevedibili – fino al 2014. Il consiglio dell’ex holding della famiglia dei Ligresti comprende 13 consiglieri, in grandissima maggioranza indicati da Unipol in qualità di nuovo azionista di controllo. Cerchiamo allora di comprendere quali sono i componenti del board della Premafin, e cosa potrà accadere nel corso dei prossimi mesi.

Dei 13 consiglieri, dunque, 12 sono stati portati in capo a Unipol. Si tratta di Pierluigi Stefanini, Carlo Cimbri, Roberto Giay, Piero Collina, Marco Pedroni, Ernesto Dalle Rive, Milo Pacchioni, Claudio Levorato, Vanes Galanti, Germana Ravaioli, Rossana Zambelli e Silvia Cipollina. Il tredicesimo consigliere è invece stato portato dalla Canoe Securities e dalla Limbo Invest, le due holding lussemburghesi che sono riconducibili a Giulia Ligresti e al fratello Paolo, e che hanno ritenuto opportuno designare nel nuovo cda Luigi Reale, ex consigliere indipendente della società.

Le notizie non sono tuttavia finite qui. Considerato che nessuno dei figli del capofamiglia Ligresti è stato designato all’interno del consiglio di amministrazione di Premafin, è lecito affermare come la famiglia sia definitivamente uscita di scena – almeno formalmente – dal board della compagine, che prenderà parte alla fusione a quattro insieme a Fonsai, Milano Assicurazioni e Unipol, al fine di creare il secondo gruppo assicurativo italiano alle spalle di Generali.

Per quanto concerne l’assemblea, presenti ai lavori 14 azionisti in grado di rappresentare quasi l’85 per cento del capitale, tra cui Unipol Gruppo Finanziario con l’81 per cento e Canoe e Limbo con il 2 per cento. Tra i soci partecipanti anche Jonella Ligresti, azionista con una quota vicina al 2 per cento attraverso la Hike Securities, che ha affermato come verrà fatto tutto quanto è necessario per ottenere il massimo rispetto degli impegni per la liquidazione” delle quote detenute nelle minoranze di Premafin.

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