Consob approva prospetti Fonsai e Unipol

 Consob ha dato il via libera al doppio aumento di capitale (Fonsai e Unipol) che dovrebbe finalmente costituire una delle ultime basi di partenza per la fusione costitutiva del maxi colosso assicurativo nel ramo danni in Italia. Un’operazione che vedrà protagoniste non solamente Fondiaria Sai e Unipol, ma anche Premafin e Milano Assicurazioni, reduci da una lunghissima strada finalizzata alla realizzazione di uno dei player di riferimento sul territorio nazionale.

Fonsai ha tra l’altro confermato ieri le indicazioni di prezzo e il numero delle azioni che saranno oggetto della nuova emissione (il prezzo è pari a 1 euro per i titoli ordinari, che verranno offerti in ragione di 252 nuovi titoli per ogni azione posseduta), per un controvalore di 916,8 milioni di euro. Uno sconto, rispetto al price di chiusura di Borsa del 5 luglio, che sfiora il 25%. Tracciata anche la sorte delle azioni di risparmio, che verranno offerte al prezzo di 0,565 euro per titolo, con stesso rapporto per le azioni ordinarie, al controvalore massimo di 181,8 milioni di euro.

Nel pomeriggio di ieri si è invece riunito il consiglio di amministrazione di uno dei grandi protagonisti della vicenda, Unipol, al fine di scegliere le condizioni formali definitive all’aumento. Altri dati certi sono relativi allo sotp delle negoziazioni dei diritti agli aumenti in data 25 luglio (la finestra si aprirà invece il 16 luglio).

Secondo fonti ancora non ufficiali, ma molto vicine ai vertici del settore finanziario, il consorzio di garanzia finalizzato all’operazione sarebbe pressochè concluso, e vedrebbe l’esclusione di Morgan Stanley. Altre indiscrezioni rivelano che il consorzio non garantirà l’eventuale inoptato sulle azioni di risparmio Fonsai, che pertanto – in caso di non sottoscrizione – saranno raccolte da Unipol.

Come abbiamo avuto modo di evidenziare diverse volte nel corso degli ultimi giorni, le azioni hanno subito improvvise oscillazioni, concomitanti alla pubblicazione dei vari rumors di riferimento. E le sorprese, per gli investitori, potrebbero non esser terminate qui…

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