Stm Ericsson verso divisione

 La joint venture Stm Ericsson si avvia verso la fine. Il risultato di tale decisione lo si è potuto comprendere dalla trimestrale ultima del 2012, con ricavi pari a 2,16 miliardi di dollari per Stm, contro i 2,191 miliardi dell’anno precedente, e margine lordo in calo al 32,3 per cento contro il 33,4 per cento dell’anno prima. Perdita netta pari a 428 milioni di dollari, influenzata da un onere di svalutazione di avviamento e altri asset pari a 544 milioni di euro, a sua volta riconducibile alla scelta di “divorziare” da Ericsson.

Per quanto concerne gli altri risultati della compagine, i ricavi netti delle attività interamente di proprietà sono aumentati dello 0,2 per cento su base tendenziale e dell’1,6 per cento su base congiunturale. Invece, i ricavi del segmento Wireless sono scesi del 2,2 per cento rispetto al periodo immediatamente precedente. Ancora, i ricavi netti del segmento Automotive sono diminuiti del 6 per cento rispetto al periodo precedente, mentre il margine operativo è passato al 5,6 per cento dall’8,6 per cento del trimestre precedente (vedi anche Stm target alzato da Ubs a 6,3€).

Ulteriormente, continuano i dati forniti dalla compagine, i ricavi netti del segmento Analogici, Mems e Microcontrollori (Amm) sono progrediti del 7,4 per cento, mentre il margine operativo dello stesso segmento è cresciuto al 13,9 per cento contro il 12,6 per cento del terzo trimestre. Nell’area digitale, ricavi in calo dell’1,7 per cento su base trimestrale, con margine operativo negativo pari al 15,8 per cento. Infine, i ricavi netti dei prodotti discreti di potenza (Pdp) sono scesi dell’11 per cento, mentre il margine operativo è passato dal 6,4 per cento del terzo trimestre all’1,1 per cento del quarto (vedi anche Stm ai massimi da luglio 2011 grazie a Nokia e Goldman Sachs).

Stando alle dichiarazioni del presidente e CEO Carlo Bozotti, nel primo trimestre 2013 “ci aspettiamo che i business interamente di proprietà di Stm abbiano ricavi migliori di quelli che la stagionalità imporrebbe, con una diminuzione sequenziale di circa il 3% come valore intermedio. Compreso il Wireless, ci attendiamo un -7%”.

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