Per l’oro è stato un anno movimentato: da un massimo di 1036 segnato a Marzo del 2008 si è scesi fino ad un bottom di 683 toccato ad Ottobre, per poi concludere la candela annuale intorno agli 881. Visto che a Gennaio il prezzo ha aperto nella prima giornata di contrattazioni a 840,4 la performance è stata positiva ma di estremamente poco rispetto alle oscillazioni avute durante l’anno.
Scendendo nel dettaglio e osservando il grafico mensile del derivato future sul Gold si vede che gli ultimi due mesi dell’anno scorso sono stati “inside” ai movimenti registrati in Ottobre. Acquistano dunque un’importanza particolare i livelli posti a 936,6 e 681,5: in particolare una violazione del primo verso l’alto consentirebbe il cambio di tendenza segnata dagli swing chart con la conseguente conferma del livello di 681,5 come importante bottom dal quale far partire anche analisi e squadrature. In sostanza, con la violazione di quel livello si avrebbe un primo campanello d’allarme per l’inizio di un mercato toro importante, confermato poi successivamente dalla rottura della resistenza/target posto a 992.
Al contrario, la perdita degli 800 (primo supporto rilevante) consentirebbe un allungo immediato verso i 750, e successivamente spingerebbe le quotazioni verso 681,5: qual’ora anche quest’ultimo livello supportivo venisse violato si avrebbe la continuazione della campagna orso iniziata in Marzo 2008 che spingerebbe i prezzi dell’oro verso 560 (circa i prezzi dell’Ottobre 2006).
Guardando un grafico simile a barre mensili si vede come l’oro ha raddoppiato il suo valore nel giro di tre anni: se i prezzi attuali non saranno confermati dalla continuazione di un trend rialzista il pericolo è il ritorno ai prezzi del 2006, seguito da una probabile fase laterale che persevererà per molto tempo.
Quanto detto fin’ora fa’ comunque parte di un’analisi di lungo periodo: i target, i supporti e le resistenze dovranno essere considerate per un trading di breve solamente qual’ora il Gold vi si avvicinerà.