Oro a picco sfiora 1.350 dollari sui minimi a 2 anni

 Non si ferma il crollo dell’oro sui mercati internazionali. Dopo la discesa di venerdì, che ha visto come l’oro crolla sotto 1.500 dollari ai minimi dal 2011, anche oggi è proseguito il crollo delle quotazioni. Il metallo giallo è clamorosamente andato a picco sotto 1.400 dollari l’oncia, toccando il minimo più basso da oltre due anni a 1.355 dollari. In due sedute l’oro ha perso più del 15%: una discesa del genere non accadeva da trent’anni. In forte calo anche l’argento sotto 23 dollari, ai minimi da ottobre 2010.

Il tonfo del metallo prezioso ha già prodotto i suoi primi effetti. Secondo Bloomberg, il re degli hedge funds, John Paulson, avrebbe già dilapidato una fortuna personale di 300 milioni di dollari a causa della consistente posizione long sul metallo giallo detenuta attraverso il suo fondo speculativo Gold Fund. All’inizio dell’anno l’oro valeva più di 1.650 dollari e molti broker internazionali prospettavano rialzi stratosferici fin sopra il picco di settembre 2011 posto a 1.921 dollari.

Ad inizio aprile ha avuto inizio il tonfo delle quotazioni. Quale motivazioni alle base di un simile crollo? Negli ultimi giorni erano giunte indicazioni negative da grandi banche d’affari (Goldman Sachs e Société Générale) e fondi speculativi (Soros Management Fund e Pimco), che mettevano tutti in guardia da imminenti ribassi del metallo prezioso. La previsione è stata più che azzeccata. Soros aveva affermato giorni fa che l’oro non è più un bene rifugio, mentre Société Générale aveva sottolineato che sull’oro era in corso una bolla speculativa. Dal canto suo Goldman Sachs consiglia di andare short sull’oro ai propri clienti, in vista di futuri cali dei prezzi.

La banca newyorkese si aspetta che l’oro scenda a 1.270 dollari nel 2014, in vista di una decisa rivalutazione del dollaro americano e di un’inflazione sempre più sotto controllo. Il crollo dell’oro è dovuto anche a importanti riscatti sugli Etf e alla vendita di lingotti per 400 milioni di euro della Banca Centrale di Cipro per far fronte all’emergenza finanziaria del paese. Secondo gli esperti anche altre banche centrali potrebbero iniziare a vendere riserve auree per mettere a posto i bilanci pubblici. Tra queste c’è anche l’Italia, visto che è il terzo detentore di oro fisico al mondo e allo stesso tempo presenta gravi problemi alle finanze pubbliche.

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