Crack di Solyndra, a rischio la politica energetica di Obama

 Il calo progressivo dei consensi elettorali, le difficoltà economiche e ora perfino la bancarotta di Solyndra Llc: si tratta delle batoste che, una dopo l’altra, stanno colpendo il presidente americano Barack Obama. In particolare, l’ultima che è stata citata è risultata quantomeno inattesa, anche perché ora minaccia seriamente gli incentivi del governo e una delle politiche a cui la Casa Bianca teneva di più, vale a dire quella delle energie rinnovabili. La compagnia di Freemont, attiva nella produzione di pannelli solari da diverso tempo, aveva comunque già annunciato il proprio ricorso al tristemente celebre Chapter 11, nonostante avesse ricevuto delle garanzie federali e prestiti per ben 527 milioni di dollari. Questo denaro non è bastato per tenere in vita l’azienda californiana e ora bisognerà cercare una strategia alternativa.

Il default in questione dovrebbe infatti diminuire in maniera sensibile il sostegno per il programma di energie verdi che il Dipartimento del Tesoro stava cercando di implementare da tempo; tra l’altro, i prestiti citati in precedenza termineranno di essere una realtà concreta proprio nel corso di questo mese. Il settore ambientale non vive certo uno dei suoi periodi più brillanti, ricordando che ad agosto hanno dichiarato bancarotta anche altre due compagnie, vale a dire Evergreen Solar Incorporated e Spectra Watt Incorporated, a conferma delle difficoltà piuttosto importanti. Il progetto era stato avviato trionfalmente nel 2009 al fine di supportare economicamente l’innovazione in tale settore e per renderlo ancora più competitivo.

La selezione delle società destinatarie degli incentivi è stata improntata a rigore finanziario, legale e tecnico, ma i fatti stanno dimostrando che la solidità economica è davvero troppo fragile. I dati che si possono leggere sul sito web del Tesoro, inoltre, hanno messo in luce 8,47 miliardi di dollari concessi dal dipartimento ai principali attori del comparto. La conclusione naturale del programma di garanzie avverrà alla fine di dicembre, ma una estensione del termine sembra davvero irrealistica.

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