Dexia: l’Ue valuta la compatibilità del salvataggio

 Dexia sta facendo tribolare parecchio i risparmiatori e la sua situazione è sempre più critica: qualche spiraglio per la banca franco-belga lo si intravede grazie soprattutto a Bruxelles, visto che la Commissione Europea si è decisa ad acconsentire alla nazionalizzazione della filiale del Belgio, il secondo istituto di credito di tutto il paese. Volendo essere ancora più precisi, questa nazionalizzazione sarà soltanto a carattere temporaneo, ma quali vantaggi potrà apportare? L’intento dell’Ue è sostanzialmente quello di preservare nel miglior modo possibile la stabilità del sistema finanziario, dunque questa operazione era ormai divenuta necessaria a causa degli ultimi sviluppi della vicenda.

C’è comunque da precisare che la stessa Commissione non ha la convinzione totale che si sia agito in modo lineare, visto che questo salvataggio, il cui importo è pari a ben quattro miliardi di euro, potrebbe anche stridere con i dettami normativi comunitari in riferimento agli aiuti pubblici. Dunque, l’intera questione rimane piuttosto aggrovigliata e difficile. A questo punto sarà necessaria un’indagine accurata e approfondita volta ad appurare l’assenza di aiuti di Stato, così da comprendere se l’intervento del governo può essere considerato compatibile con le norme relative alle ristrutturazioni. Un nuovo piano in tal senso, comunque, potrà essere presentato entro il termine perentorio di sei mesi. Tra l’altro, elemento di certo non trascurabile, anche nel biennio 2008-2009 l’istituto in questione ha beneficiato di aiuti pubblici da parte di tre nazioni, vale a dire la Francia, il Lussemburgo e il Belgio, un sostegno che allora assunse la forma di ricapitalizzazioni e garanzie bancarie.

Queste ultime sono state avviate lo scorso anno e dovranno durare almeno fino al 2014. Intanto, se i risparmiatori se la passano male, gli azionisti non stanno meglio: il titolo Dexia ha infatti perso più di sedici punti percentuali all’Euronext di Parigi, a causa dell’indiscrezione sui possibili problemi finanziari che starebbero per coinvolgere una delle holding.

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