La Consob autorizza l’offerta al pubblico di Dexia Crediop

 È arrivato proprio nelle ultime ore il via libera da parte della Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa) per quel che riguarda la pubblicazione di un importante documento di registrazione: si sta facendo riferimento a Dexia Crediop, la controllata italiana dell’istituto belga, al centro di moltissime attenzioni di recente per i rischi relativi alla liquidità e a un possibile crack. In questo caso, però, la commissione stessa ha deciso di fornire il suo parere positivo a questa pubblicazione e al supplemento che si riferisce al prospetto di base. Entrando maggiormente nel dettaglio, si tratta di una offerta al pubblico di titoli obbligazionari del tipo zero coupon, con diversi tipi di tassi, in particolare quello fisso, quello fisso crescente e decrescente, ma anche quello a tasso variabile con la possibilità di un minimo e di un massimo.

DEXIA: L’UE VALUTA LA COMPATIBILITA’ DEL SALVATAGGIO
Non bisogna neanche dimenticare, però, che la Consob è stata convinta perfino delle cedole che sono legate alla variazione in termine percentuali dell’indice dei prezzi al consumo. Le altre banche coinvolte in questi “dischi verdi” sono Intesa Sanpaolo, Banca Nazionale del Lavoro (cap & floor per la precisione) e Banca Marche (facoltà di rimborso anticipato in favore della società emittente). Ma tornando a parlare di Dexia Crediop, c’è da ricordare come quest’ultima sia nata nel 1919 come Consorzio di Credito per le Opere Pubbliche: l’obiettivo iniziale è stato quindi quello di indirizzare il risparmio nazionale al finanziamento delle opere in questione e delle infrastrutture nazionali.

LIQUIDITA’ DI EMERGENZA AL GRUPPO FINANZIARIO DEXIA

Lo strano caso citato in precedenza deriva essenzialmente dalla situazione in cui versa la controllante Dexia: quest’ultima, infatti, ha avuto una esposizione diretta per ben 3,5 miliardi di euro in titoli della Grecia e quindi si possono ben immaginare i rischi collegati. Da quel momento, si è deciso di velocizzare la cessione delle attività considerate come “non strategiche”.

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