Ocse: disoccupazione in aumento e cala fiducia dei consumatori (Isae)

 La crisi finanziaria non si ferma ed estende conseguenze sull’economia reale. Contagia istituzioni e
mercati, incluse le economie emergenti, che fino a poco tempo fa parevano relativamente immuni. Lo sottolinea l’ultimo rapporto dell’Ocse. L’unica situazione che è in miglioramento per i consumatori è relativamente al petrolio: il calo dell’oro nero e dei prezzi delle materie prime daranno qualche sollievo sul fronte dell’inflazione.
Il nuovo capo-economista dell’Ocse, Klaus Schmidt-Hebbel ha commentato così il rapporto:

Le incertezze che gravano sulle previsioni sono estremamente ampie. Molto dipendera’ dalla rapidita’ con cui sara’ superata la crisi finanziaria. Il Pil degli Usa scendera’ fino alla meta’ del prossimo anno per poi riprendersi gradualmente, man mano che si attenueranno gli effetti della stretta creditizia, la crisi immobiliare avra’ raggiunto il fondo e si fara’ sentire l’impatto della riduzione dei tassi.Dopo il calo dello 0,6% del Pil nel 2009, potremo attenderci una ripresa dell’1,2% solo nel 2009.

Le economie più colpite dalla crisi saranno: Ungheria, Islanda, Lussemburgo, Spagna, Turchia, Regno Unito, ossia le piu’ vulnerabili alla crisi finanziaria e alla crisi immobiliare. Un rallentamento anche per Cina, Brasile, Russia e India.

Nell’area Ocse la disoccupazione, è salita al 6,2% in ottobre, 0,1 punti in più rispetto a settembre e 0,6 punti su base annua. Si pensa che i senza lavoro tra due anni raggiungeranno l’8%. Si passerà da una disoccupazione al 6,9% nel 2008 al 7,8% nel 2009, sino a un picco dell’8% nel 2010. Il dato italiano non è aggiornato da luglio.

Cala anche la fiducia dei consumatori: la rilevazione è stata pubblicata dall’isituto economico Isae e riguarda il mese di novembre. La crisi impedisce agli italiani di guardare al futuro e di spendere i loro soldi.
Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti in un’ intervista rilasciata poche ore fa ha commentato:

Servono soldi per non deprimere l’economia, investimenti pubblici e consumi aiutano a produrre e quindi a tutelare l’occupazione. Le proposte del Governo per scongiurare la crisi vanno nella giusta direzione.