Il piano francese per salvare le banche

E’ stato un fine settimana movimentato per le notizie economiche francesi. La notizia che ha scosso maggiormente il mondo economico francese, è stata data dal giornale transalpino “Journal du Dimanche”, il quale ha dichiarato che il governo francese starebbe pensando ad un piano di rilancio delle banche francesi, il quale prevedrebbe un immissione di contanti pubblici nel circuito bancario delle cinque principali banche francesi, tra cui BNP Paribas, Societe Generale e Credit Agricole.

Francia: il ministro Pecresse rassicura sugli istituti di credito

 Le preoccupazioni erano già diventate altissime, l’agenzia di rating Moody’s sarebbe pronta a declassare i tre principali colossi bancari di Francia, Bnp Paribas, Société Générale e Crédit Agricole: ci ha quindi pensato una esponente del governo transalpino a rassicurare sulla situazione a cui stiamo facendo riferimento e il compito non poteva che spettare al ministero del Budget. La titolare del dicastero, Valerie Pecresse, ha infatti voluto sottolineare che la situazione non è così drammatica come viene dipinta nel corso di un’intervista all’emittente televisiva Canal Plus. Secondo l’opinione del ministro, infatti, il credito francese rimane ancora solido, quindi bisogna continuare a nutrire fiducia nei suoi confronti, nonostante i titoli azionari stiano declinando ormai da diversi mesi.

Hsbc si salva dai mutui subprime grazie ai paesi emergenti

Il colosso bancario ha annunciato profitti in crescita. Con un utile in salita del 17,9% rispetto al 2006 sembra che la crisi dei mutui subprime non abbia colpito la Hsbc, la terza banca del mondo e prima in Europa per capitalizzazione. Nello specifico la banca britannica ha registrato un utile per aziono di 1,65 euro, un utile pretasse di 24,2 milioni di dollari (+10%) ed un utile operativo a 13,6 milioni (+21%).

Un tale incremento del profitto è dovuto principalmente all’attività nei mercati emergenti, soprattutto nell’area asiatica, dove i profitti sono cresciuti del 70%. In questo dato non è stata ovviamente calcolata Hong Kong, sede del gruppo bancario fino al 1991, e fonte di guadagni per almeno il 22%. Esclusa quest’area va comunque detto che la maggior parte dei suoi ricavi provengono dall’estero e solo una piccola parte dalla Gran Bretagna.