Il Parlamento greco approva il piano di austerity

 Il primo ministro greco Lucas Papademos è riuscito a ottenere il consenso parlamentare per quel che riguarda il piano di austerity che Atene dovrà affrontare nei prossimi anni: si tratta delle misure che si sono rese necessarie per assicurare il salvataggio da parte della cosiddetta “trojka” (Banca Centrale Europea, Ue e Fondo Monetario Internazionale). Le proteste all’esterno del Parlamento sono cominciate ben prima del voto e hanno messo a ferro e fuoco la capitale ellenica. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che il pacchetto in questione è passato con il voto favorevole di 199 deputati contro i 74 contrari.

Per Papademos ultime trattative per evitare il default greco

 Il primo ministro greco Lucas Papademos ha pianificato per la giornata odierna una serie di discussioni con i principali leader politici del paese: l’argomento centrale sarà, e non potrebbe essere diversamente, l’implementazione di nuove misure fiscali per assicurare il secondo salvataggio a livello comunitario. Il default ellenico non è lontano e neanche gli ultimi tagli dell’esecutivo (1,5% del prodotto interno lordo per la precisione) sembrano essere utili per scongiurarlo, visto che la domanda da parte dei creditori è sempre più pressante. La preoccupazione più grande è che Atene abbia ormai superato tutti i limiti relativi all’austerity.

Per la Grecia altri 2,2 miliardi di dollari dall’Fmi

 Il Fondo Monetario Internazionale ha approvato proprio ieri una tranche da 2,2 miliardi di dollari del proprio programma di emergenza per la Grecia, una misura che servirà a scongiurare a tutti i costi un default della nazione ellenica: il via libera dell’organismo di Washington permette in questo modo di finanziare sin da subito il paese, fornendo quindi del tempo prezioso all’Unione Europea per prevenire che la situazione peggiori e il contagio si propaghi all’intera eurozona. Secondo quanto si legge dal comunicato del numero uno del Fondo, Christine Lagarde, Atene deve far fronte a obiettivi piuttosto ambiziosi, tra cui non si può non ricordare la riduzione dell’ampio deficit fiscale.

Prospettive economiche incerte per l’Europa secondo la BCE: la ripresa comincerà solo nel 2010

 Lucas Papademos, vicepresidente della Banca Centrale Europea, ha annunciato che la ripresa economica europea inizierà solamente a partire dal prossimo anno e che i policy makers devono porsi l’obiettivo di tagliare i tassi di interesse nel caso dovesse proseguire ulteriormente il rallentamento da parte dell’inflazione. Lo stesso Papademos si è così espresso durante un’intervista al magazine tedesco WirtschaftsWoche:

La prospettiva economica è insolitamente incerta. Vi sono concrete possibilità che la ripresa cominci nel primo semestre del 2010.

Dopo aver ridotto il loro tasso di interesse chiave di 175 punti base a partire dallo scorso mese di ottobre e averlo fatto attestare al 2,5%, i policy makers della BCE dovranno ora affrontare la forte pressione dei primi giorni del 2009, in quanto saranno chiamati ad affrontare la prima recessione europea da 15 anni a questa parte.