Rating sovrani ancora a rischio in Europa nel 2013?

 Il 2013 potrebbe essere un anno di maggiore serenità per la zona euro, dopo il tormentato 2012 che ha visto quasi tutti i paesi dell’unione monetaria subire uno o più declassamenti da parte delle agenzie di rating. L’eccessiva pressione sui bond pubblici e il timore di una clamorosa disintegrazione della moneta unica hanno spinto le agenzie internazionali ad accelerare il processo di declassamento dei rating sovrani dopo anni di apparente tranquillità, nonostante fosse in atto da tempo il trasferimento del rischio dal settore privato bancario ai bilanci pubblici dopo la crisi finanziaria del 2008.

Borsa di Atene migliore d’Europa nel 2012

 Chiamiamoli pure “paradossi finanziari”. Nell’era della globalizzazione e dell’interconnessione dei mercati finanziari, dominati dall’azione di banche centrali e fondi speculativi, tutto è possibile. Anche che la borsa di Atene sia la piazza finanziaria migliore d’Europa, nonostante il paese sia da ben cinque anni in recessione e sull’orlo del baratro. Tenuto a galla solo dagli aiuti finanziari di Bce, Ue e Fmi, il paese ellenico non riesce a vedere la luce alla fine del tunnel e le prospettive non sono di certo incoraggianti. Tuttavia, da un punto di vista finanziario la situazione è completamente diversa.

Tasso di disoccupazione Grecia oltre il 25%

 Situazione sempre più allarmante sul fronte occupazionale greco. Stando a quanto afferma l’Istituto di Statistica ellenico, infatti, nel corso del mese di luglio la disoccupazione sarebbe peggiorata ulteriormente, con il tasso relativo che avrebbe superato la soglia del 25 per cento. In altri termini, in Grecia non lavora un cittadino “attivo” su quattro, con una proporzione che ha sfondato il nuovo record storico, e proponendosi per ulteriori peggioramenti nel corso dei prossimi mesi a venire, per un 2013 che rischia di aprirsi nel peggiore dei modi.

Aiuti a Grecia in dubbio

 Per la Grecia il tempo sembra essere proprio finito. Nonostante le dichiarazioni del premier Samaras, che nella giornata di venerdì aveva lanciato un chiaro appello, affermando che senza nuovi supporto finanziari da parte della troika la liquidità presente nelle casse di Atene sarebbe andata esaurita entro il mese di novembre, sembra proprio che la Penisola ellenica non potrà disporre di alcun nuovo sostegno oltre a quelli già goduti nel recente passato, né nuovi allungamenti temporali, né altri sconti di varia antura.