Mediobanca trimestrale, pesano crisi e attività greche

 Risultati trimestrali anche per Mediobanca: il gruppo ha risentito della forte crisi dei mercati finanziari e del perdurare di un contesto operativo debole, in particolare per l’attivita’ di Corporate e Investment Banking. Tuttavia, grazie anche all’accresciuta diversificazione delle attivita’, l’andamento dei ricavi non ha avuto forti ripercussioni e si realizza un miglioramento del costo del rischio, un costante livello elevato di patrimonializzazione, liquidita’ e qualita’ degli attivi. Efficace la diversificazione corporate/retail, preservati capitale, liquidità e qualità degli attivi. In virtù del contesto economico la banca realizza utili dimezzati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a 56,8 milioni di euro da 127,6. Da sola la divisione corporate and investment banking ha fatto registrare una perdita per 26 milioni. E’ una conseguenza anche della crisi del debito sovrano che ha imposto rettifiche sulla valutazione del portafoglio titoli per 70 milioni di euro dei quali 44,5 legati a obbligazioni greche. Il Core Tier non subisce importanti variazioni e si mantiene all’11,1%.

Le svalutazioni delle attività finanziarie – si sottolinea nella nota dell’istituto sui conti trimestrali – includono un’ulteriore rettifica sui titoli di Stato greci per 44,5 milioni, che allinea il valore al 50% del nominale (quello concordato in sede europea per la ristrutturazione), nonché 24,4 milioni di svalutazioni su azioni disponibili per la vendita.

Dei risultati ne risente anche la quotazione a Piazza Affari, il titolo viaggia al ribasso e perde circa l’1,3%, perdendo intorno al quarto di punto percentuale. L’azione è in fase laterale dallo scorso 10 ottobre con le quotazioni che si sono mosse tra 5,85 e 6,15 euro.

Guarderemo con crescente interesse a Cina e Turchia, facciamo ipotesi, ma vanno sempre verificate con la presenza di banker di qualita’ e con modus operandi affine a quello della capogruppo – ha dichiarato l’a.d. di Mediobanca, Alberto Nagel in merito alla crescita ulteriore all’estero, attraverso un rafforzamento del Cib. – anche perchè senza il contributo dell’estero i risultati trimestrali di Mediobanca sarebbero stati peggiori.

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