Fine dell’idillio tra Mediobanca e la famiglia Ligresti

 Le decisioni del consiglio di amministrazione di Fondiaria Sai continuano ancora a tenere banco: l’obiettivo che dovrà perseguire la compagnia assicurativa torinese sarà quello di approfondire nel dettaglio quali sono le proposte relative alla possibile patrimonializzazione, le quali dovranno diventare realtà concreta nel breve periodo e potranno anche essere di tipo strutturale. Tale incarico, comunque, spetterà in prima battuta all’amministratore delegato e alla direzione generale del gruppo in questione. Ecco perché si è anche scelto di sfruttare l’operato di un advisor finanziario totalmente indipendente in tal senso, una figura che Fonsai ha individuato nella banca americana Goldman Sachs.

In aggiunta, bisogna ricordare che il compito dell’advisor per quel che concerne il punto di vista legale sarà svolto dallo Studio Carbonetti, in modo da avere un quadro davvero completo. Ogni dettaglio è stato comunque reso noto in un apposito comunicato della società piemontese. C’è però da precisare che queste decisioni mettono in luce una situazione non certo tranquilla: in pratica, è stata letta con chiarezza la fine del “matrimonio” tra la famiglia Ligresti e Mediobanca. In effetti, il fatto che si sia puntato su Goldman Sachs non è certo casuale, ma è la conseguenza più diretta e immediata dell’ultima sollecitazione di Mediobanca, la quale aveva chiesto espressamente di provvedere a un aumento di capitale di ben seicento milioni di euro. D’altronde, l’istituto deve sciogliere molti legami storici, come imposto dall’ultima manovra finanziaria, la quale vieta i doppi incarichi sia nel settore del credito che in altri comparti.

Mediobanca vanta posizioni di controllo e presenze ben precise, ma questa struttura dovrà necessariamente cambiare: ad esempio, non sarà più lo stesso l’azionariato individuale nei confronti delle Assicurazioni Generali e lo stesso può dirsi del sindacato di controllo che viene esercitato nei riguardi del settore assicurativo (la stessa Fonsai e la francese Groupama sono due casi eloquenti in questo senso).

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