Premafin approva aumento capitale sociale

 Premafin ha approvato l’aumento di capitale sociale da 400 milioni di euro riservato a Unipol. Una scelta che tuttavia non ha escluso la possibilità di poter valutare ulteriori alternative, poiché d’altronde l’operazione con la compagnia bolognese sembra essere soggetta a condizioni sospensive. Nell’assemblea, si è arrivati ad avere gradualmente un quorum pari al 56,6 per cento del capitale, dopo una partenza timida, al 25,6 per cento.

Tutto bene, dunque? Non proprio, perché in assemblea il presidente Giulia Ligresti ha letto il parere del professor De Nova, che considera “inefficace” la revoca degli accordi di manleva legale che poco prima i legali Unipol avevano fatto pervenire a Premafin. Un parere che pertanto, unitamente al comportamento della holding, rischia di aprire un contenzioso legale che potrebbe complicare ulteriormente un già non facile scenario.

Se infatti la manleva è in vigore, Unipol dovrà procedere all’operazione facendo fronte all’obbligo di opa imposto dalla Consob. Ma nel frattempo gli azionisti Premafin hanno chiesto al consiglio di amministrazione di analizzare quanto prima le alternative già sul tavolo che possano garantire la continuità aziendale. Tornano pertanto alla grande ribalta le ipotesi Sator e Palladio, che prevedono un aumento di capitale da 800 milioni di euro per la compagnia di assicurazioni.

VIA LIBERA FONSAI A UNIPOL

Bisognerà inoltre vedere se gli istituti di credito provvederanno a sottoscrivere il piano di ristrutturazione del debito della holding, essenziale per poter garantire la già ricordata continuità aziendale. Mercoledì della prossima settimana è inoltre prevista l’udienza in Tribunale, all’interno della quale le holding Sinergia e Imco chiederanno uno slittamento dei tempi per l’intesa con i creditori, volto a evitare la richiesta di fallimento avanzata dalla procura di Milano.

L’impressione è, insomma, che la vicenda sia ben lungi dal concludersi, nonostante i passi in avanti compiuti in più direzioni.

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